Il nuovo altare

San Giacomo: a Ingria tutti uniti per la patronale

Un «anello di congiunzione tra il passato e il futuro», così l'hanno descritta gli organizzatori.

San Giacomo: a Ingria tutti uniti per la patronale
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San Giacomo: a Ingria tutti uniti per la patronale. Un «anello di congiunzione tra il passato e il futuro», così l'hanno descritta gli organizzatori.

San Giacomo

Un «anello di congiunzione tra il passato e il futuro». Così gli Amministratori e gli organizzatori della patronale di San Giacomo, tenutasi lo scorso sabato 25 luglio, hanno voluto definire la festa 2020, andata in scena in un periodo storico (e con le ben note limitazioni dovute al Covid-19) davvero particolare. A Ingria il Comune, la Pro Loco ed i  gestori del ristorante «Pont Viei» hanno unito le forze, rielaborando un'offerta di servizio in grado di permettere il ristoro di più gente possibile in base alle nuove normative.

Il nuovo altare

Alla fine è stato così possibile allestire la Santa Messa, la cena ed il tradizionale lancio delle lanterne, alla presenza anche del deputato Alessandro Giglio Vigna e del consigliere regionale Andrea Cane, che hanno voluto partecipare pure all'inaugurazione del nuovo altare della chiesa parrocchiale del capoluogo. A realizzare quest’opera è stato  Daniele Rosso, falegname, artista, intagliatore e maestro, il quale è stato l'assoluto protagonista grazie alla sua splendida opera d'arte contemporanea che adesso contraddistinguerà le prossime generazioni di questo piccolo paese della Valle Soana. Durante la benedizione e la consacrazione del nuovo altare (del peso di ben 200 chilogrammi, lavorato interamente a mano direttamente da pezzi grezzi) da parte di don Luca Pastore e dal diacono Massimo Pignocco, si sono susseguiti gli interventi del sindaco Igor De Santis e dei due rappresentanti di Parlamento e Regione, i quali hanno ricordato i difficili mesi trascorsi in tempo di pandemia, che da una parte hanno segnato un rassicurante «zero» in termini di contagi, ma dall'altra che non bisogna abbassare la guardia e continuare a dare il buon esempio, rispettando le regole e il buonsenso civico anche in estate, dove per fortuna le case risultano finalmente piene di turisti e villeggianti.

Mister Giacomino

Inoltre, un altro momento ha caratterizzato la festa ingriese, ovvero l’elezione di «Mister Giacomino». Quest'anno risponde al nome di Germano Bianco Levrin, classe 1942, una vita dedicata alla famiglia e al lavoro, trascorsa tra Collegno e l'amata Ingria che nel periodo di «lockdown» è stato il suo porto sicuro. Dopo tanti decenni ha significato per lui e per tanti altri il ritorno ad un luogo protetto e privilegiato rispetto alle grandi città, una casa accogliente in mezzo alle nostre splendide montagne che conferma quanto ci siano dei luoghi meravigliosi nelle nostre «terre alte», capaci di accogliere a braccia aperte, di saper «difendere» e coccolare chi sa cogliere lo spirito giusto che permea codeste vallate.

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