Doccia gelata

Johnson & Johnson rinvia la distribuzione del suo vaccino in Europa dopo lo stop negli Usa

Entro fine giugno ci si aspettano in Italia circa 7 milioni di dosi, equivalenti ad altrettanti vaccinati, e quello di J&J era il vaccino destinato, con tutta probabilità, alla somministrazione nelle farmacie.

Johnson & Johnson rinvia la distribuzione del suo vaccino in Europa dopo lo stop negli Usa
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Sei casi di rare trombosi su circa 7 milioni di somministrazioni. Abbastanza per la FDA (l’equivalente statunitense dell’Ema) e per i Center of Disease Control americani per sospendere “in via precauzionale” le inoculazioni del vaccino Johnson&Johnson negli Usa. Una decisione non dissimile a quella assunta dall’Aifa con AstraZeneca alcune settimane fa. Tutti e sei i casi in donne fra i 18 e i 48 anni (uno letale), comparsi a 14 giorni dall’inoculazione.

Johnson & Johnson rinvia la distribuzione del suo vaccino

A cascata, Johnson & Johnson ha rinviato la distribuzione del suo vaccino anti Covid in Europa. Le 184mila dosi del vaccino Johnson & Johnson arrivate oggi, martedì 13 aprile 2021, in Italia, sono state stoccate nell'hub della Difesa a Pratica di Mare in attesa delle verifiche.

Alle 16.30 è iniziato un incontro fra i rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Agenzia italiana del farmaco, dell’Iss e del Cts.


In Italia attesi 7 milioni di dosi

Mentre per gli USA lo stop al vaccino Johnson&Johnson non rappresenta un problema nell’ambito della campagna vaccinale, basata quasi interamente su Pfizer e Moderna, per il Belpaese invece sì. Entro fine giugno ci si aspettano circa 7 milioni di dosi, equivalenti ad altrettanti vaccinati, e quello di J&J era il vaccino destinato, con tutta probabilità, alla somministrazione nelle farmacie per la possibilità di essere conservato per lunghissimo tempo a normali temperature da frigorifero.

Era già accaduto con AstraZeneca

Come si può notare dai numeri, i casi sospetti segnalati alla FDA, ammesso che sia confermato un legame col vaccino, sono comunque rarissimi. Ma se fossero confermati, non si esclude che c'entri il tipo di vaccino: anche Johnson & Johnson infatti come AstraZeneca sfrutta un adenovirus vettore (AstraZeneca di scimpanzè, J&J di gorilla) che “trasporta” alcuni pezzi inattivi del Sars Cov 2 così da farli riconoscere al sistema immunitario e prepararlo nel caso venisse a contatto del coronavirus “intero”. Un sistema diverso da quello di Pfizer e Moderna, che invece si basano sull’RNA messaggero e non su un agente virale vettore.

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