La neo sindaca Giovanna Cresto si racconta: "Le sfide mi appassionano sempre"
L’interesse per la politica l'ha ereditato dal papà Elio fin da quando era una ragazzina, da sempre residente a Priacco
La neo sindaca Giovanna Cresto si racconta, divisa tra soddisfazione e responsabilità: "Le sfide mi appassionano sempre".
La neo sindaca Giovanna Cresto si racconta: "Le sfide mi appassionano sempre"
Una vittoria storica per la città di Cuorgnè, che per la prima volta ha una donna come sindaco. Ora è il momento di conoscerla meglio e scoprire le risposte di Giovanna Cresto.
Da dove è nato il tuo interesse per la politica?
«L’interesse per la comunità e per il bene pubblico mi sono state trasmesse dal mio compianto papà Elio. Quando ero ragazzina si fece strada l’idea di trasformare una valle poco sopra Priacco in una discarica. Mio padre fu nominato a capo di un gruppo di cittadini che si opponeva alla creazione del sito, poiché vi erano delle falde acquifere importanti. Con l’aiuto delle mie indimenticabili professoresse delle scuole medie, Silvana Barbero e Maria Guglielmo, realizzai un video in cui raccontavo i motivi per i quali il sito non era idoneo. Pochi anni dopo fu la volta dell’alluvione che colpì il nostro territorio. Ero al primo anno di università e aiutai mio papà, divenuto presidente del Comitato Alluvioni Torrente Orco, a scrivere tante lettere all’allora Pagispo e poi ad organizzare una mostra al Teatro Comunale».
Prime sensazioni da sindaco: come stai vivendo questo momento, che si può definire storico per Cuorgnè?
«Provo dei sentimenti contrastanti: da una parte una grande soddisfazione per essere riuscita a creare un gruppo di persone “pulite” e appassionate, con tanta voglia di fare; e dall’altra un grande senso di responsabilità, che ogni tanto mi toglie persino il respiro!»
Quali sono gli obiettivi da raggiungere a breve come sindaco, ed i primi progetti del programma a cui mettere mano?
«Dopo tanti mesi passati a studiare e progettare è venuto finalmente il momento di mettersi alla prova e lavorare insieme ai nostri concittadini. La difficoltà più grande sarà quella di coniugare la volontà di portare avanti il programma da noi delineato con le urgenze di ogni giorno, che ogni amministratore deve saper affrontare senza lasciarsene travolgere. Una nuova amministrazione non trova mai un foglio bianco ma un notes pieno di appunti, alcuni chiari e definiti, altri solo abbozzati, e deve sapere scegliere tra gli stessi nell’interesse esclusivo della città, indipendentemente da chi li ha scritti in precedenza».
Quali sono le tue passioni al di fuori del lavoro e che possibili attinenze possono avere con il tuo nuovo ruolo politico?
«Mi piace molto viaggiare con la mia famiglia, visitare mostre, esposizioni, mangiare bene, meglio ancora se in compagnia di amici: cerco sempre di cogliere quanto il territorio può darmi, anche quando mi allontano poco da casa. Credo fermamente che il Canavese abbia molto da offrire in termini turistici e di promozione del territorio, forse basterebbe solo cambiare un po’ il nostro modo di vedere, cercando di non dare nulla per scontato».
Fare il sindaco è un impegno h24 e a 360°. Come coniugherai la tua vita di "ieri", prima del 4 ottobre, con quella full time da sindaco?
«Ancora non lo so. In questa prima settimana ho trascorso quasi tutto il tempo in comune, con buona pace dei miei clienti e della mia famiglia. Sapevo, affrontando questa sfida, che non sarebbe stato semplice coniugare la mia vita lavorativa e privata con l’impegno da sindaco. Lavorerò per trovare un equilibrio, sarà complicato ma le sfide mi hanno sempre appassionato».
Sguardo al futuro: tra 5 anni ti riterrai soddisfatta se...?
«Sarò soddisfatta se guardando la “nostra” Cuorgnè la vedrò cambiata in meglio. Se la mia amministrazione sarà riuscita ad aiutare le persone, a cambiare il modo di pensare in senso più comunitario, e, per finire, se avremo voglia insieme di affrontare un altro quinquennio».