Da gennaio Maserati a Mirafiori e doppi turni per la 500 elettrica, ma Cgil e Cisl litigano fra loro
I rapporti fra le due maggiori rappresentanze dei lavoratori si sono interrotti. Ci si prepara ad un periodo di agitazioni e proteste.
Trasferimento di Maserati a Mirafiori: la Cgil non firma l'accordo mentre Cisl e le altre sigle tirano dritto da sole. Ma la Fiom (branca Cgil) è la compagine più rappresentativa di questo segmento produttivo... Cosa succederà adesso? La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 27 ottobre.
Cgil sulle barricate
Ecco parte delle ragioni divulgate dalla Cgil sull'argomento Stellantis-Mirafiori per bocca di Simone Marinelli ed Edi Lazzi:
“Nei fatti in questi anni la riduzione del personale c’è stata ed è ancora in corso con figure professionali importanti che stanno lasciando la vecchia Fiat depauperando di conoscenze e saper fare aziendali. A Torino non ci sono solo la carrozzeria e la Maserati, ci sono diversi settori come chi produce i cambi, gli impiegati, le presse e tutte le ripercussioni sull’indotto. (...) Viene confermata la chiusura di uno stabilimento, questo per noi è un fatto grave. Si procede verso una riduzione sostanziale della capacità produttiva senza dare garanzie per il futuro. Per queste ragioni non abbiamo sottoscritto l’accordo. Nei prossimi giorni saremo impegnati a fare assemblee in tutte le realtà del gruppo Stellantis e nelle fabbriche dell’indotto per fare il punto con le lavoratrici e i lavoratori e decidere cosa fare per evitare che questo continuo declino ci conduca alla sparizione dell’industria dell’auto nel nostro territorio”.
Le Rsu picchiano duro
Ci va giù un po' più duro Giacomo Zulianello delle Rsu:
"Una fabbrica nuova, che ha generato utili stellari con fatica e sacrifici da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, chiude. Chiude dopo che l'azienda aveva detto che non avrebbe chiuso nessun stabilimento. Chiude con il consenso delle altre sigle, nel silenzio della politica fatto salvo il sindaco di Grugliasco. Il piano presentato è quello di Fca, debole. Chiude, e speriamo altre non subiscano questa sorte. Noi abbiamo coerentemente praticato, fatto, quello che avevamo scritto e detto (...) nelle assemblee. (...) Altri hanno assecondato il volere aziendale".