Gli operatori ecologici ciriacesi hanno incrociato le braccia
Naturalmente la mancata raccolta dell'immondizia ha sollevato le proteste di alcuni cittadini.
La protesta lunedì scorso per il rinnovo del contratto, ormai scaduto. Gli operatori ecologici ciriacesi hanno incrociato le braccia.
Gli operatori ecologici ciriacesi hanno incrociato le braccia
Il tam-tam nella giornata di lunedì 8 novembre è stato incessante tra i residenti operativi sui social: «Stamattina zone via Gazzera, Taneschie, Buozzi: la CISA doveva passare per carta e organico... Non vedendo nessuno li ho chiamati e mi hanno riferito che è in corso uno sciopero nazionale pertanto non si sa se passeranno. L'assurdità è che non c'è il recupero del passaggio, pertanto per l'organico si parla di lunedì prossimo, e della carta tra 15 giorni...».
Contratto scaduto da oltre due anni
Si è tenuto nella giornata di lunedì 8 novembre lo sciopero nazionale del comparto igienico-ambientale, che a Torino ha riunito davanti alla Prefettura i lavoratori delle sigle Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel. Gli operatori ecologici hanno scioperato per il rinnovo del contratto, scaduto da 28 mesi: l'adesione - secondo i sindacati - è stata molto alta in tutte le aziende pubbliche e private della raccolta rifiuti, con punte fino all'85%. Circa 600 lavoratori, arrivati da tutto il torinese, hanno partecipato al presidio davanti alla Prefettura di Torino.
Delegazione in Prefettura per consegnare una lettera
Una delegazione è stata ricevuta in Prefettura, dove ha consegnato una lettera aperta al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e e all'Anci.
«Ho raggiunto in piazza Castello gli operatori che garantiscono i servizi di igiene ambientale - commenta il presidente della Terza commissione del Consiglio regionale, il leghista Claudio Leone - per capire le motivazioni dello sciopero e per confrontarmi con le tante lavoratrici e i tanti lavoratori che hanno partecipato al presidio. Le istanze raccolte oggi - prosegue il leghista Leone - raccontano della determinazione e della rabbia dei lavoratori che, quotidianamente, garantiscono il decoro alle nostre comunità, anche affrontando le mille difficoltà del periodo pandemico. Lo scopo dei manifestanti era mobilitare la politica e le Istituzioni affinché vi siano risposte all'altezza delle loro rivendicazioni e maggiore attenzione verso i servizi ambientali. Un lavoro essenziale di cui oggi, nonostante lo sciopero, si sono comunque garantiti i livelli minimi».