Castellamonte

Lo sport ed il ciclismo incontrano la cultura

Alla presentazione del film di Roberto Gasparro presenti anche i campioni del ciclismo Balmamion e Chiappucci

Lo sport ed il ciclismo incontrano la cultura
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Lo sport ed il ciclismo incontrano la cultura: presentato il film sul ciclismo del regista Roberto Gasparro.

Lo sport ed il ciclismo incontrano la cultura

Sport e cultura si fondono insieme nell’arte, la settima, quella cinematografica. Giovedì 4 novembre, nella splendida e panoramica cornice del Castello di Castellamonte, è stato presentato il film del regista Roberto Gasparro «Stessi battiti - In salita come nella vita», un lungometraggio incentrato sulla storia di un giovane ragazzo che sogna di diventare un ciclista professionista. E lo fa nel territorio canavesano, che sarà l’ambientazione delle riprese. La realizzazione della pellicola, infatti, è il concerto di tanti partecipanti: non soltanto i Comuni di Ceresole Reale, Ozegna, Rivara ed Ozegna hanno deciso di sponsorizzare la produzione, così come la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte hanno dato il loro patrocinio, ma anche le aziende Longo e Borello vi prenderanno parte come finanziatrici.

Il commento del regista

«Il film sarà quasi interamente girato sul territorio canavesano - commenta il regista - Questa è una piccola produzione, nata quattro anni fa, una giovane realtà di cinema indipendente. Per questo motivo ringrazio chi crede in questa storia e ne permetterà la realizzazione. Sarà, inoltre, l’occasione per dare lavoro a quasi quaranta maestranze del mondo cinematografico, duramente colpito dalla pandemia».

Ospiti d'eccezione

Alla presentazione della pellicola erano presenti anche alcuni personaggi d’eccezione, come il campione d’antan Franco Balmamion, «El Diablo» Claudio Chiappucci ed il patron di Androni Giocattoli Sidermec Giovanni Ellena. «Sono onorato di essere qui, soprattutto perché è un’occasione per ricordare l’amico e collega di un tempo Silvio Boni, l’ultimo ciclista professionista del Canavese mancato ormai sette anni fa - commenta Balmamion - Silvio era del ‘42 e nel ‘66, a metà stagione, aveva deciso di smettere con il ciclismo da professionista per poi continuare con la sua attività. Lo ricordo sempre con affetto, era una persona sempre di buon umore. Chissà che questo film non ispiri qualche giovane della zona a cimentarsi con la bici. Silvio, così, potrebbe non essere l’ultimo professionista canavesano». Anche l’altro campione ha commentato la chiamata della produzione: «Nella mia esperienza sportiva sono passato dal calcio alla bici, perché le due ruote regalano emozioni uniche - spiega Chiappucci - Quello che realizzi lo fai soltanto con le tue fatiche. Ora mi ritrovo ad avere una parte in questa storia e quello che posso insegnare è che si impara sempre da chi ti sta davanti. Io volevo arrivare e tutto quello che ho vissuto è stato importante per potermi realizzare nel ciclismo».

Il commento di Ellena

Non ci credeva, invece, Ellena: «Quando sono stato contattato dal regista della pellicola ho pensato che fosse uno scherzo. Proporre una pellicola sul ciclismo, in Canavese, significa fare qualcosa di grande, anche per la valorizzazione del nostro territorio. Per quanto mi riguarda cercherò di dare il mio contributo dal punto di vista tecnico, non farò l’attore. Ringrazio anche Balmamion per aver ricordato Boni: è stato uno dei miei insegnanti e la sua schiettezza mi ha insegnato a crescere».

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