Malore al volante: muore Vittorio Gambotto
Era il cerimoniere di San Giuliano e fondatore del Gruppo Storico “Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte 1793”.
Un malore improvviso e Vittorio Gambotto 63 anni, è finito fuori strada con la sua Fiat Panda e poi nello scolo delle acque piovane. Il tragico incidente domenica sera, 13 febbraio, a case Perrero, vicino alla sua abitazione.
Malore al volante: muore Vittorio Gambotto
Estratto dalle lamiere è stato portato d'urgenza all'ospedale di Ciriè dove è deceduto lunedì mattina 14 febbraio. Barbania è un paese in lutto, la tragica notizia ha toccato tutti perché Vittorio era molto conosciuto e stimato non solo nel suo amato paese, ma anche a Ciriè e Comuni limitrofi, da sempre impegnato nell'associazionismo locale. Gambotto era nell’Abbadia di San Giuliano di cui era “Cerimoniere” e grande conoscitore ed organizzatore dell’antica festa.
I ricordi
«Ufficialmente era il “Cerimoniere” ma nei cuori dei barbaniesi era la sua essenza e la sua forza - Così il segretario dell’Abbadia Rodolfo Favero - Da quando entrò nell’Abbadia la sua devozione per San Giuliano e la sua festa hanno fatto sì che le tradizioni o le semplici abitudini non si perdessero. Grazie a lui tanti di noi hanno capito i valori e la passione per una festa secolare che, con le sue convinzioni, ha cercato di infondere nella nostra quotidianità. Come promessa nei suoi confronti, noi ce la metteremo tutta per portare avanti ciò che lui ha instancabilmente fatto fino ad oggi». Vittorio fu tra i fondatori nel 1995 del Gruppo Storico” Reggimento di Fanteria d’Ordinanza Nazionale Piemonte 1793” con l’amico il compianto generale Gioachino dell’Isola di Borghetto conte Molo di Barbania. Ed è in questa carica, e come “amico” che aderiva sempre con passione, a tutte le manifestazioni e iniziative del Gruppo Alpini di Barbania. «Era un simpatizzante – Lo ricorda il capogruppo Alpini Carlo Chiatello – Vittorio amava portare il “Cappello Alpino” e, a volte, ci scherzavamo su perché lui era stato in Fanteria, ma ad ogni nostra manifestazione era sempre attivamente presente. Nelle nostre attività non ha mai fatto mancare il suo entusiasmo». Per Vittorio sin da ragazzo l’amore per la Patronale che condivideva con l’amico Paolo Storti, direttore e maestro della Banda Musicale di Barbania: «Eravamo ragazzi, avevamo 16 anni e che già si sognava insieme su come organizzare la nostra Patronale. Poi era il 1980 che lui divenne il “Cerimoniere” dell’Abbadia e della Patronale. Insieme si rivide sia la parte strutturale, sia musicale che organizzativa della festa. Una perdita che ora ci lascia senza parole, un vuoto immenso ed un grande dolore». Così lo ricorda la presidente del Gruppo Culturale di Barbania dottoressa Micaela Allodi: «Lo ricorderemo sempre per la sua lealtà, generosità e per il profondo rispetto per le Istituzioni, doti queste che hanno costituito la base della sua vita. È stato un grande esempio soprattutto per i giovani che lo amavano nel rispetto più profondo dei suoi ideali che è riuscito a trasmettere a tutti noi». Fu presidente dell’Asilo Baretto che erano gli anni’90. «Ruolo ricoperto con passione e dedizione»: così il vice sindaco Maria Costantino. Per l’ex parroco don Diego Goso: «Ricordo un vero amico di San Giuliano a cui parlava con il cuore, nel suo scranno dietro l’altare, nella penombra della nostra bella Chiesa. Smonta la guardia Vittorio, il tuo servizio è finito».