Sanità

A rischio 37 Oss tra Ivrea e Cuorgné

Critico il sindacato: «Per la politica l’emergenza è finita, ma in “corsia” niente è cambiato»

A rischio 37 Oss tra Ivrea e Cuorgné
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La scorsa settimana si è svolto l'incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici dell'AslTo4 in merito all'imminente scadenza dei 40 contratti interinali degli OSS (30 aprile) e quelli del restante personale, che vede coinvolte diversi lavoratori e lavoratrici del Canavese. E sull’esito del summit Giuseppe Summa Segretario Nursind Torino, si è espresso in maniera alquanto critica.

«Per la politica l’emergenza è finita, ma in “corsia” niente è cambiato»

«Le indicazioni Regionali sui tagli da effettuare stanno avendo purtroppo i loro frutti. Per la politica l'emergenza è finita, ma negli ospedali nessuno se ne è accorto. Il fabbisogno è rimasto immutato rispetto a qualche settimana fa e a breve l' Asl To4 dovrà vaccinare con la 4ª dose circa 50.000 persone. L'azienda continua a sostenere che c'è un esubero di personale, ma non è così. La verità è che sono finiti i soldi e all'improvviso dai ringraziamenti si è passati ai tagli. I numeri della dotazione organica vanno rivisti. Abbiamo numerosi Oss con gravi patologie che non possono lavorare nei reparti e ancora numerosi sospesi. Fra l'altro visto che l'obbligo vaccinale lo hanno lasciato solo in Sanità, a breve avremo nuovamente gente a casa sospesa. Decorsi infatti i 90 giorni dalla guarigione dal Covid, chi è rientrato verrà nuovamente sospeso se non dovesse vaccinarsi. Tutte sospensioni che hanno cosituito e costituiscono un risparmio per l'Azienda. Nel 2021 anche se non vogliono fornirci il dato, sappiamo che Asl To4 ha risparmiato e non poco. Non si può spremere il personale come limoni per far quadrare i conti. L'aumento dell'energia elettrica per esempio, non possiamo mica farlo pagare tagliando sul personale e sui servizi? Fra l'altro il taglio di questi Oss è concentrato praticamente su alcuni presidi che già fanno fatica a reclutare risorse».

A rischio 37 Oss tra Ivrea e Cuorgné

Si parla di 37 unità solo tra Ivrea e Cuorgnè che rischiamo non solo di non avere le risorse per mandare avanti gli attuali servizi, ma nemmeno di riaprire quelli chiusi durante il Covid. «Ad oggi - continua Summa - per esempio non saremmo in grado di riaprire il Pronto Soccorso di Cuorgnè, il Ppi di Lanzo, il Cavs e non potremmo implementare l'attività chirurgica. Per questo abbiamo scritto una lettera ai Sindaci in questione. Abbiamo inoltre scritto alla Conferenza dei Sindaci perché ad oggi sappiamo che dei diversi milioni di euro arrivati all' Azienda sul potenziamento dell'Adi, sull'infermiere di famiglia e comunità e sul piano Arcuri, non abbiamo visto nemmeno un assunzione. Dove sono finiti tutti questi soldi?. Qualcuno da via Po, Corso Regina o da Roma, dovrà rispondere».
Poi, sempre Giuseppe Summa accende i riflettori «sull’incidenza del piano Arcuri sull’ASL TO4 che prevedeva per l’ASL To4: 50 infermieri, 15 anestesisti e 19 OSS in più. Inoltre, la Regione Piemonte ha ricevuto e distribuito alle Aziende, 25 milioni di euro per il potenziamento dell’ADI. Ad oggi però, nessuna di queste risorse sia stata reclutata, nonostante la Legge avesse previsto assunzioni a tempo indeterminato già dal primo gennaio 2021».

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