Cuorgnè. Un privato ha messo a disposizione di una cooperativa - a pagamento - una palazzina di 5 appartamenti nella frazione Nava. Nessuno ne era a conoscenza. Ed è polemica. Il proprietario al sindaco ha detto: "Anche io farei un muro per non farli venire su,ma, avendo ereditato una struttura che non riesco a vendere, e, come lei sa, gli immobili costano ..."
Cuorgnè. Un privato ha messo a disposizione di una cooperativa - a pagamento - una palazzina di 5 appartamenti nella frazione Nava. Nessuno ne era a conoscenza. Ed è polemica. "Appena avutane notizia, domenica mattina, ci siamo immediatamente recati sul posto, insieme al sindaco Beppe Pezzetto e al consigliere alla politiche sociali Sabrina Mannarino, avendo saputo che erano presenti sia i riferimenti della cooperativa, sia il proprietario della struttura - ha spiegato l'assessore Lino Giacoma Rosa - Ovviamente si tratta di una trattativa tra privati, ma averne notizia a cose già fatte, vista la delicatezza dell'argomento, ci lascia alquanto basiti: abbiamo già provveduto a dare mandato alle strutture tecniche del Comune di verificare le agibilità necessarie". "La nostra comunità, i nostri cittadini si sono da sempre dimostrati solidali con chi fugge da situazioni di guerra, e questo è un dato di fatto, ci sono però delle cose che mi lasciano amareggiato - prosegue in modo molto duro Pezzetto - Ma la cosa che più di tutte mi ha fatto arrabbiare è stata l'affermazione del proprietario dell'immobile giustificando la decisione non per solidarietà, ma business". Queste la frase testuale riportata da Pezzetto e avuta dal proprietario: "Anche io farei un muro per non farli venire su,ma, avendo ereditato una struttura che non riesco a vendere, e, come lei sa, gli immobili costano ...". "Le politiche dell'emergenza stanno diventando di fatto delle prassi che finiscono per essere scaricate sugli anelli più deboli: cercheremo come abbiamo sempre fatto di lavorare nel verso dell'integrazione, ma la disponibilità delle cooperative e dei soggetti ci deve essere, e deve essere reale e concreta, non abbiamo ancora al momento certezza sul numero, ma sicuramente la concentrazione in una frazione è un approccio sbagliato" conclude il consigliere delegato alle politiche sociali Sabrina Mannarino.