La casa del romito diventerà spazio culturale ed espositivo
A San Vito l’ex casa del custode sarà interamente ristrutturata con un progetto del valore di 150.000 euro.
La casa del romito diventerà spazio culturale ed espositivo. A San Vito l’ex casa del custode sarà interamente ristrutturata con un progetto del valore di 150.000 euro.
La casa del romito
Fin dall’inizio della storia del santuario di Nole, la comunità aveva costruito accanto all’edificio sacro, un paio di stanze con accesso dal presbiterio, per ospitare l’armit (romito): una figura importante in un santuario campestre. Aveva il compito di custodire la zona, provvedere alla manutenzione e alla pulizia dell’edificio e, quando possibile, adempiere alle funzioni religiose. Infatti, sebbene normalmente il romito fosse un laico, in alcuni casi vennero nominati eremiti di San Vito dei religiosi (frati e sacerdoti), che avevano la facoltà di celebrare le Messe al santuario.
La storia
Dei tanti custodi che si ricordano – si trovano le menzioni nei documenti del Comune o della Parrocchia – è da segnalare il conte Cavalleri di Rivarossa, che, dopo essere stato ferito in battaglia ed essersi votato al martire Vito, decise di ritirarsi presso il santuario di Nole, nel 1794. Qui contribuì non poco all’ampliamento e alla manutenzione dell’edificio: fece costruire altre piccole stanze intorno all’abitazione iniziale e recintò il giardino, così come lo vediamo oggi. Dopo la costruzione della nuova abitazione, per l’antica casa del romito è giunto il momento del restauro e della riqualificazione.
Il progetto
Il progetto, ad opera del Comune di Nole, proprietario della casa, prevede la realizzazione di spazi espositivi e polifunzionali: «sarà uno spazio libero ed aperto», afferma il progettista, l’architetto Mauro Bellora, «si cercherà di lasciare le piccole stanze con pochi arredi, per non togliere spazio alla struttura; le esposizioni saranno principalmente a parete». Gli interventi richiederanno una spesa complessiva di circa 150 mila euro, che si cercherà di recuperare da più finanziamenti. «È un intervento molto importante per Nole», continua l’architetto, «perché consentirà di completare il discorso di recupero di San Vito, che già oggi ha una funzione fondamentale per la comunità, ma dopo il restauro sarà ancora più funzionale». Il progetto è stato illustrato nel corso dei festeggiamenti di «San Vito».