un bel gesto

Un carico speciale di giocattoli per gli orfani di Mariupol ospiti a Castellamonte

Conservati a lungo in casa, Vanni Crisapulli li ha caricati sul Doblò e portati a Castellamonte.

Un carico speciale di giocattoli per gli orfani di Mariupol ospiti a Castellamonte
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Un carico speciale di giocattoli per gli orfani di Mariupol ospiti a Castellamonte. Conservati a lungo in casa, il vicesindaco cuorgnatese Vanni Crisapulli li ha caricati sul Doblò e portati a Castellamonte.

Un carico speciale di giocattoli

Mettere a posto il garage, trovare giochi ormai abbandonati ma ancora perfetti e avere l’illuminazione: tenerli inutilizzati è uno spreco, meglio donarli a bambini che hanno bisogno di svagare la mente. Dal pensiero all’azione e così, nei giorni scorsi, Vanni Crisapulli, vicesindaco di Cuorgnè, ha riempito il vano del suo doblò dei giocattoli recuperati e, insieme alla moglie, li ha portati a Castellamonte all’Associazione Memoria Viva, che ospita dei ragazzini che arrivano dall’Ucraina, da Mariupol.

"Un gesto naturale"

«Mi è sembrato un gesto naturale, mi faceva piacere, come privato cittadino, anche se, comunque, in ogni occasione io rappresento sempre la mia città. Ma senza formalità: il ragazzo che faceva da interprete mi ha presentato come “vicesindaco”… ma, no, gli ho detto, “io sono semplicemente Vanni”», racconta Crisapulli. Che ha così consegnato i giochi, «Regali molto molto graditi da tutti i ragazzi», è stato evidenziato dall’associazione in un post su Facebook.

Un po' di svago

Intanto, insieme a don Angelo dell’Oratorio "La rotonda" e Roberto Falletti di Memoria Viva, l’Amministrazione di Cuorgnè sta organizzando una gita per i bambini a Cuorgnè il 6 agosto. «Faremo una passeggiata - spiega Crisapulli -, mangeremo insieme, probabilmente organizzeremo qualche attività … un modo per cercare di distogliere un momento questi bambini, duramente colpiti, dalle loro tragedie». Perché i bambini ospiti a Castellamonte sono orfani di guerra e in molti hanno perso sia il papà che la mamma. «Guardarli fa male al cuore: anche quando trovano un momento di gioia nel gioco, anche quando hanno un sorriso, comunque il loro volto ha sempre un velo di tristezza. Sono padre e quindi non posso non rivedere in loro mia figlia».

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