Da Rivarolo a... X-Factor Gli Omini spaccano: 4 Sì
Sono Julian e ZaK, figli di Alex Loggia ex statuto, e Mattia Fratucelli.
Come andrà a finire nessuno lo sa, ma come è iniziata sì: una bomba! L’atterraggio degli Omini a X-Factor 2022 ha fatto rumore. E tanto. Tre giovanissimi votati al rock, quello delle chitarre distorte senza elettronica in mezzo o note corrette dall’auto-tune: due sono di Rivarolo Canavese, i fratelli Julian (basso e voce) e Zak (chitarra) Loggia e Mattia Fratucelli (batteria) di Brandizzo.
A X-Factor Gli Omini spaccano: 4 Sì
Già l’arrivo sul palco non lascia indifferenti i quattro giudici, colpiti dalle tutte completamente bianche che indossano: «Siamo stati ispirati dal chitarrista degli Who Pete Townshend». Che la utilizzò in uno dei tanti concerti della band britannica che esordì nel ‘64 per suonare fino agli Ottanta. Preistoria, per la maggior parte dei ragazzi della generazione «Z», i diciottenni di oggi, ma non per gli Omini che sono cresciuti a pane e rock. E non poteva essere diversamente visto che i fratelli Julian e Zak sono figli di Alex Loggia, per una vita, chitarrista degli Statuto, la ska-band di Torino più famosa d’Italia che partecipò anche ad un Festival di Sanremo, mentre il padre di Mattia, Alberto Fratucelli è un batterista molto noto in Canavese e non solo. Con queste premesse, dunque, cresciuti a latte e buona musica, i tre non potevano che essere stati influenzati dai ritmi ribelli anche del punk che risuonano in «Tick tick boom» con cui i tre giovani canavesani hanno fatto esplodere i due mila presenti dell’Allianz Cloud di Milano, dove è stata registrata (a luglio) la prima puntata della nuova edizione del reality musicale che ha lanciato nell’emisfero mondiale (e non è un’iperbole) i Maneskin, conquistando i «sì» dei quattro giudici: il cantautore Rkomi, i rapper Fedez, Dargen D’Amico e l’attrice Ambra Angiolini.
Cresce l'attesa...
Gli Omini di fatto sono cresciuti insieme con i genitori che già si conoscevano e che nel frequentarsi hanno portato i tre ragazzi a concretizzare il loro progetto. Che non parte certo da X-Factor ma che esiste da tempo. Perché è tanta la voglia che il trio ha di suonare. I primi concerti sono datati 2015, partendo dai loro idoli rock, dai The Who (appunto) ai Rolling Stones e The Strypes. Suonano per la prima volta nel 2016 all’Hiroshima Mon Amour di Torino, cominciando un’attività live che li porterà sui palchi dei più grandi festival italiani, come Home Festival, Apolide, Siren Festival, Stupinigi Sonic Park e ad aprire artisti del calibro di Subsonica, Caparezza, Africa Unite, Baustelle, Statuto e Bluebeaters. Da poco, a proposito di X-Factor, hanno suonato con i Little Pieces of Marmelade, altra band uscita dall’ultima edizione del programma Sky e che attualmente è sotto l’ala protettrice di Manuel Agnelli che li ha coinvolti in un progetto. A questo punto non rimane che aspettare. Attendere cioè che finiscano tutte le audizioni per poi arrivare ai Bootcamp e passare infine alle «Six Chair Challenge», ovvero alla scelta delle squadre, Home Visit / Last Call fino ad arrivare al Live Show vero e proprio dove il pubblico (votando) diventerà protagonista. E chissà se gli Omini saranno ancora lì a far saltare e spaccare il palco con il loro energico rock.