Il dramma della madre di un minore portatore di handicap sfrattata dalla sua abitazione
«Riuscirò a ottenere una casa popolare anche per mio figlio?».
Il dramma della madre di un minore portatore di handicap sfrattata dalla sua abitazione. «Riuscirò a ottenere una casa
popolare anche per mio figlio?».
Il dramma di una madre sfrattata dalla sua abitazione
«Dopo lo sfratto sono ospite da mia madre, a Torino, ma a fine mese perderò la residenza. Riuscirò nel frattempo a ottenere una casa popolare anche per mio figlio?» si chiede Ilham Baahhari, 32 anni, donna di nazionalità marocchina, oltre che madre single di un ragazzino di 11 anni. Ilham è venuta a vivere a Caselle nel 2018, affittando un alloggio in via Demonte.
Il racconto di Ilham
Racconta Ilham: «Ho pagato sempre regolarmente l'affitto, comprese le spese condominiali che davo al proprietario. Premetto che non ho mai ricevuto gli atti legali relativi alla procedura di sfratto. La prima volta che si è presentato l'ufficiale giudiziario in casa mia è stato il 26 gennaio del 2022. Sono riuscita a ottenere alcuni rinvii, grazie all'intervento dell'associazione “Diritti e Dignità. Casa & Lavoro” presieduta da Jalil Abdelkhalex . Il mio caso è poi stato seguito dai servizi sociali in quanto mio figlio è stato considerato “portatore di handicap in situazione di gravità” dalla commissione dell'Asl To4, nel giugno del 2019. Per tre mesi, dal 5 maggio al 4 agosto di quest'anno, sono stata alloggiata in un albergo di Cirié. Adesso vivo a Torino ma vorrei tornare a Caselle. Quindi ho chiesto più volte, all'ufficio Casa, un incontro con il sindaco che mi è stato concesso lo scorso 20 settembre. Vorrei sapere se, in caso di perdita di residenza, avessi ancora diritto all'alloggio popolare».
La risposta dell'assessore Bontà
Risponde l'assessore alle politiche sociali Gerlando Bontà: «La signora è in graduatoria ed è in buona posizione per ottenere una casa popolare. Per quanto riguarda la residenza, che ha ancora nella casa da cui è stata sfrattata, qualora la perda, verrà domiciliata in municipio, in attesa che si concluda l'iter d'assegnazione, in quanto la burocrazia richiede lunghe tempistiche».