Riapertura del Pronto soccorso di Cuorgnè, Nursind: "Sì, ma in condizioni di sicurezza e non come scelta di facciata"
"Ci auguriamo che l'eventuale riapertura sulle dodici ore, non sia il preludio al non ritorno all'attività di pronto soccorso h24, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale".
Riapertura del Pronto soccorso di Cuorgnè, Nursind: "Sì, ma in condizioni di sicurezza e non come scelta di facciata".
(immagine di repertorio)
Riapertura del Pronto soccorso di Cuorgnè
Scettico Giuseppe Summa del Nursind presente oggi all'incontro in Regione durante il quale è stato annunciata la riapertura del Pronto soccorso cuorgnatese.
Sempre questa mattina sono state depositate le oltre 3200 firme con cui si chiedeva l’immediata riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale canavesano di Cuorgnè raccolte dal consigliere comunale Davide Pieruccini e Lidia Perotti del Gruppo consiliare “Cuorgnè c’è”.
Il sindacato
Come sindacato da tempo chiediamo la riapertura del Pronto soccorso di Cuorgnè, ma in condizioni di sicurezza e non come scelta di facciata.
La politica non deve dimenticarsi che dietro ai lavoratori, ci sono dei lati umani.
Quando il 29/10/2020 è stato deciso di chiudere temporaneamente il pronto soccorso di Cuorgnè, è stato un momento che ha impattato emotivamente sugli operatori che ci lavorano e che nei successivi due anni sono stati ricollocati in altre realtà, dove hanno intrapreso percorsi professionali.
Ad oggi non ci risulta siano stati coinvolti per un'eventuale riapertura.
Così come altri servizi interessati. La loro nuova ricollocazione comporterebbe criticità nei servizi dove sono stati assegnati se non sostituiti.
La situazione del personale dell' ASL TO4 infatti non è sicuramente rosea ( alla data odierna sono 50 gli infermieri assenti per maternità e sospesi) e su questo punto da tempo chiediamo all'azienda e alla Regione certezze.
Inoltre, l'apertura sulle dodici ore, al fine di evitare rischi per i cittadini e mettere in sicurezza gli operatori, prevederebbe un organizzazione impeccabile sulla gestione dei trasporti dei pazienti verso il nosocomio Eporediese, che fra le altre criticità già presenti, dovrebbe farsi carico anche di questo.
Allo stato attuale, abbiamo perplessità anche in merito ai locali, che crediamo non permetterebbero una corretta suddivisione dei percorsi per i pazienti covid.
Sul tema chiederemo l'apertura di un tavolo con l'azienda che dovrà garantirci quanto premesso.
Infine, ci auguriamo che l'eventuale riapertura sulle dodici ore, non sia il preludio al non ritorno all'attività di pronto soccorso h24, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale.Giuseppe Summa
(Segretario Nursind Torino)