Strage di corso Italia, disposta una nuova perizia psichiatrica per Renzo Tarabella
Il 10 aprile 2021 compì una vera strage uccidendo a colpi di pistola la moglie, il figlio e due vicini di casa.
Strage di corso Italia, disposta una nuova perizia psichiatrica per Renzo Tarabella che il 10 aprile 2021 compì una vera strage uccidendo a colpi di pistola la moglie, il figlio e i vicini di casa.
Strage di corso Italia
Ieri, giovedì 24 novembre 2022, Renzo Tarabella, l’autore del quadruplo omicidio, è stato nuovamente al centro dell’udienza preliminare per appurare, a distanza di sei mesi dall’apertura del procedimento penale a suo carico, se le condizioni di salute sono cambiate oppure no. Il giudice Marianna Tiseo ha disposto una nuova perizia sull’uomo che il 10 aprile 2021 compì una vera strage uccidendo a colpi di pistola la moglie Maria Grazia Valovatto, 79 anni, il figlio Wilson di 51 anni e affetto da una disabilità mentale, e i vicini di casa Osvaldo Dighera, 74 anni ex dipendente della Salp, e la moglie Liliana Heidempergher, 70 anni, maestra elementare per una vita all’Istituto Immacolata Concezione in via Trieste, a pochi passi dal luogo della strage.
Le condizioni di Tarabella
L’avvocato del pluriomicida, Flavio Pivano aveva confermato a poche ore dall’udienza di ieri che «poco o nulla è cambiato dalla scorsa estate» quando si era stabilito che Tarabella non era in grado di stare a processo e ne aveva disposto il trasferimento in una struttura di cura . «E’ stabile», ha dichiarato la Piovano. «Il suo quadro clinico è come quello dell’udienza precedente e credo, a mio avviso, che le sue condizioni non siano compatibili con una persona che possa stare in giudizio e subire un processo. Presumo, ma è un mio pensiero, che il processo non partirà».
Il processo
Dunque, si arriverà oppure no in Corte d’Assise, che a Ivrea non si riunisce dai tempi del processo del diletto di Gloria Rosboch? Ed è proprio questa la risposta che si attende domani, giovedì 24 novembre, al termine della terza udienza, sempre del processo preliminare, per valutare se le condizioni psico-fisiche dell’84enne saranno migliorate e quindi compatibili con le condizioni di salute necessarie per stare a giudizio. Sei mesi fa, l’unica decisione assunta fu il trasferimento di Renzo Tarabella in una struttura di cura di Vico Canavese, lasciando così, di fatto, il «repartino» dell’ospedale Molinette, dove fino a quel momento era stato detenuto