la reazione

Regione chiede aiuto ai privati, il Nursind: "A Lanzo restano chiusi 43 posti letto"

"Non possiamo permettere che le carenze diventino il lasciapassare per la chiusura delle nostre strutture pubbliche"

Regione chiede aiuto ai privati, il Nursind: "A Lanzo restano chiusi 43 posti letto"
Pubblicato:
Aggiornato:

"Mentre la Regione chiede aiuto ai privati e i pazienti restano in Pronto soccorso, a Lanzo restano chiusi 43 posti letto, Nursind chiede un incontro al sindaco".

Regione chiede aiuto ai privati

È di qualche giorno fa, la notizia che la Regione Piemonte ha chiesto aiuto ai privati mettendo a disposizione posti letto per lungodegenza e riabilitazione, al fine di decongestionare la drammatica situazione dei pronto soccorso. Notizia che ha visto molto contrariato il sindacato Nursind.

Il comunicato

Mentre la Regione continua a strizzare l’occhio al privato che ora si dice disposto a farsi carico anche dei pronto soccorso che nel frattempo continuano ad esplodere, nel pubblico restano chiusi i posti letto. In ASL TO4, per esempio, presso l’Ospedale di Lanzo avremmo la possibilità di riaprire 25 posti letto di Medicina e 18 di CAVS, ma al momento sono chiusi per carenza di personale del comparto e della Dirigenza. A gestire gli attuali 45 posti letto attualmente aperti tra medicina e lungodegenza, infatti, ci sono solo 5 medici strutturati ed è chiaro che per riaprire gli altri 43 posti letto chiusi, ne servirebbero altri, oltre a un incremento di infermieri e OSS. La carenza e le difficoltà a trovare figure professionali disposte a venire nelle ASL periferiche come TO4 ed in particolar modo nei nosocomi come Lanzo sono note, ma come sindacato non possiamo permettere che diventino il lasciapassare per la chiusura delle nostre strutture pubbliche.
Durante l’emergenza covid, infermieri e OSS sono stati ricollocati più volte tra i vari reparti e i vari presidi in base alle esigenze dettate dalla pandemia e pertanto in un momento di criticità per i pronto soccorso come questo, dove purtroppo la gente muore cadendo anche da una barella, riteniamo sia necessario trovare soluzioni alternative. Nel rispetto dei contratti e delle norme, pensiamo possa essere valutata la possibilità di una ridistribuzione delle risorse mediche anche solo temporaneamente, verso l’Ospedale di Lanzo. In questo modo, assieme a nuove assunzioni di medici, infermieri e OSS, si potrebbe dare una risposta a tutti quei cittadini costretti ad attendere per giorni e giorni un ricovero in barella in pronto soccorso. Per questo motivo e non solo, -conclude Summa- abbiamo chiesto un incontro al Sindaco di Lanzo Torinese e all’Assessore Assalto. Siamo infatti seriamente preoccupati non solo per le attuali criticità presenti, ma anche per un futuro sempre più incerto del nosocomio.

Il Segretario Territoriale Nursind Torino
Giuseppe Summa

Seguici sui nostri canali