Occhio alla truffa del finto figlio al telefono
Una voce rassicurante al telefono confonde l'anziano genitore che consegna gioielli e contanti.
Occhio alla truffa del finto figlio al telefono è successo ad Aglié
Occhio alla truffa del finto figlio al telefono
Milano non è così lontana da Aglié, o, più in generale, del Canavese. E’ della scorsa settimana la truffa milionaria, si parla di 4 milioni, che ha visto un'anziana ereditiera del capoluogo lombardo al centro di un raggiro. Per truffarla i malviventi le avrebbero telefonato a casa facendole credere che il nipote avesse avuto un incidente a causa del quale era stato arrestato e servivano 12.500 euro per liberarlo. Poi si sono presentati a casa facendosi consegnare dalla signora contanti e preziosi per un valore complessivo di 4 milioni di euro. Tutto questo a Milano.
Stesso copione, con cifre in ballo di proporzioni diverse ma pur sempre importanti per la vittima, si è registrato anche ad Agliè. Due i tentativi di mettere a segno il proprio disegno criminale e, in un caso, purtroppo, i malviventi ci sono riusciti.
Il primo tentativo
Nella prima circostanza ad una donna di Aglié è arrivata una telefonata: dall’altro capo del telefono una donna che si presenta come la figlia. All’obiezione che la voce sua diversa dal solito, la truffatrice accampa la scusa di avere mal di gola, di non stare bene, e che ha urgente bisogno di denaro perché nell’effettuare un bonifico ha sbagliato le coordinate e sul conto non ha altro credito per poterne effettuarne un secondo. A quel punto scatta la trappola, la richiesta di denaro e che a prenderlo avrebbe mandato a casa una persona di fiducia . La donna, però, non crede a questa storia e, insospettita, chiude la comunicazione per poi mettersi in contatto – realmente – con la figlia e scoprire di essere stata al centro di una raggiro – per fortuna – non andato a buon fine. Purtroppo non si può dire la stessa cosa per un’altra donna, sempre avanti con l’età, anche lei residente all’ombra del castello ducale.
Raggiro riuscito
Lei, invece è caduta nella rete che le è stata tesa. Anche in questo caso l’approccio è telefonico. Ancora una voce di una donna - forse perché più rassicurante ed empatica - che si spaccia per la figlia. «Mamma sono stata investita da un’auto, sto comunque bene, ma per accertamenti mi tengono in ospedale e ho bisogno di soldi. Mando una mia amica ad Agliè, in pazza Castello, dalle il contante che hai in casa, o anche oro: va bene lo stesso». L’anziana madre in preda anche al panico della notizia del ricovero in ospedale non pensa che quanto sentito al telefono possa essere tutto un’invenzione e fa quanto la sedicente figlia le ha chiesto. Prende quello che ha in casa, denaro contante e anche l’oro, ricordi di famiglia che custodiva gelosamente e con tanto affetto, e va in piazza Castello all’orario concordato. Lì, c’è un donna, probabilmente la stessa che al telefono ha raccontato quel mucchio di bugie per farla cadere in errore, e le consegna il bottino. Nel farlo, ovviamente, chiede notizie sulla salute della figlia e la truffatrice, forse presa da qualche rimorso sempre che una persona del genere possa avere un coscienza, non ha rincarato la dose parlando di condizioni critiche per non mettere ulteriormente in apprensione una donna già avanti negli anni. E’ inutile dire che della truffatrice si sono perse le tracce, così come dei preziosi e delle banconote.
In paese, visto che non è la prima volta che accadono dei fatti del genere, ci si sta organizzando per difendersi da questo generi di eventi, con gruppi di WhatsApp per mettere in allarme i figli delle persone più anziane residenti che sono poi il bersaglio dei malviventi.