Frana di Pont ecco perché la strada non apre
L'area è minacciata dalla presenza di un enorme blocco (di volume stimabile in alcune decine di metri cubi) separato dal versante.
Frana di Pont ecco perché la strada non apre: le verifiche svolte in questo periodo hanno evidenziato delle criticità aggiuntive che sono state oggetto di approfondimento.
Frana di Pont ecco perché la strada non apre
Dopo la verifica della zona a nord della frana ed è stato riscontrato che sono presenti massi di grandi dimensioni la cui stabilità deve essere verificata e muretti a secco la cui posizione ne rende pericolosa la presenza. In sintesi occorre ripulire in modo mirato le zone a rischio e valutare le condizioni di stabilità di alcuni blocchi rocciosi con la progettazione per la messa in sicurezza.
La relazione geologica del 18 gennaio
"Le verifiche condotte nel settore di versante sovrastante la nicchia di crollo, hanno permesso di rilevare la presenza di un enorme blocco (di volume stimabile in alcune decine di metri cubi) separato dal versante da un sistema di fessure che lo isolano lateralmente, mentre alla base sono probabilmente presenti dei ponti in roccia che sino al momento attuale ne hanno impedito il collasso. Si ritiene che tale blocco necessiti di solerte intervento di messa in sicurezza ad esempio mediante chiodatura dywidag opportunamente dimensionata. Ad est di tale grande blocco è presente in parete un diedro all’interno del quale è stato osservato un altro blocco roccioso, di dimensione plurimetrica, apparentemente incastrato. Tale blocco era già stato osservato dalla ditta operante in parete durante altri lavori effettuati in passato nel settore di versante posto a monte della falesia di arrampicata".
Ulteriori approfondimenti
“Le situazioni sopra descritte necessitano di ulteriori approfondimenti e verifiche, previa realizzazione di taglio e pulizia dalla vegetazione infestante che rende impossibile la verifica delle condi- zioni delle discontinuità in roccia. Sono inoltre state osservati numerosi muretti a secco e blocchi rocciosi in equilibrio precario o trattenuti dall’apparato radicale di piante ad alto fusto che in presenza di vento, ondeggiando, con il loro apparato radicale cresciuto nelle discontinuità contri- buiscono all’apertura delle fessure nell’ammasso roccioso. Tali situazioni richiederebbero l’installazione di reti aderenti al versante e lo smontaggio dei manufatti in elevazione pericolanti".
Lavori urgenti da fare
In sintesi nella zona verificata, si ritengono necessari i seguenti ulteriori interventi urgenti:
‐Decespugliamento e taglio della vegetazione infestante nel settore sovrastante quello nel quale si è già intervenuti, previa costruzione di barriera paramassi atta a proteggere la chiesa sotto- stante durante le fasi di cantiere, nell’ambito delle quali è ragionevole attendersi che ciottoli e blocchi di dimensione decimetrica, al momento dello schianto della vegetazione in seguito al taglio, possano essere proiettati verso valle.
‐Valutazione delle condizioni di stabilità dei due grandi blocchi rocciosi precedentemente descritti e loro messa in sicurezza mediante progettazione e realizzazione di interventi verosimil- mente di chiodatura dywidag e legatura in funi d’acciaio (impossibile il disgaggio in ragione dei volumi in gioco)."
L'amministrazione
«Come potete dedurre dalla relazione geologica risulta impossibile riaprire la strada. Si tratta di una misura temporanea, che però siamo costretti a mantenere fino a quando non ci saranno le condizioni di percorribilità in totale sicurezza». Il tutto a causa dell'evento del 6 gennaio 2023. Ecco cosa accadde: clicca qui.