Il Circolo degli Scacchi di Ciriè ha festeggiato il mezzo secolo di vita
Il presidente Alessandro Risso racconta la sua passione per il gioco nata nel 1971, quando aveva appena 12 anni
Il Circolo degli Scacchi di Ciriè ha festeggiato il mezzo secolo di vita, il presidente Alessandro Risso racconta la sua passione per il gioco nata nel 1971, quando aveva appena 12 anni.
Il Circolo degli Scacchi di Ciriè ha festeggiato il mezzo secolo di vita
Mezzo secolo di Circolo degli Scacchi di Ciriè raccontato attraverso le parole del presidente Alessandro Risso. Martedì 7 febbraio, è stato festeggiato il compleanno dell'associazione sportiva dilettantistica nella sala consiliare di palazzo D'Oria dove si sono ripercorse le tappe del sodalizio fondato nel 1973 consegnando riconoscimenti a enti e persone che ne hanno contribuito alla storia.
Intervista
Alessandro Risso, al termine, ci ha concesso un'intervista.
Come e quando è nata la tua passione per gli scacchi?
«Nel 1971, in seguito a una settimana di vacanza nella casa di un mio zio, nell'astigiano, ho ritrovato una scatola contenente il gioco degli scacchi e anche le istruzioni. Avevo 12 anni. Ritornato a casa ho consultato l' enciclopedia dei ragazzi della Mondadori. Nell'estate del 1972 mi sono incuriosito per la sfida del scacchistica del secolo Fisher-Spasskj su cui insistevano molto i giornali dell'epoca. Successivamente sono venuto a conoscenza del fatto che a Ciriè era nato il circolo degli scacchi e, saltuariamente, andavo a seguire alla cremeria Polo Nord in piazza Castello. Nel 1978, a 19 anni, ho cominciato a frequentare il circolo partecipando al torneo per non classificati e da allora ne sono diventato socio fino al 1993, per poi ritornare nel 2008».
In che modo, da semplice tesserato, sei diventato presidente?
«La prima presidenza è stata dal 1988 al 1991. Quindi dal 2018 a oggi. Mi sono impegnato nel direttivo guidato da Claudio Bussone di Lanzo, costituito nel 1980. Quelli sono stati gli anni ruggenti e dal 1979 abbiamo dato vita al torneo Trofeo Città di Ciriè che, nel 2023, ritornerà con la quarantesima edizione l'11 giugno dato vita al torneo semilampo trofeo città di Ciriè. Nel 1988, per la decima edizione, abbiamo contato 128 iscritti, battendo ogni record presenza. Nel luglio del 1981, ancora, abbiamo organizzato la sfida con la delegazione russa in visita alla Fiat nella biblioteca storica. Per noi è stata una soddisfazione battere l'Unione Sovietica, nazione guida della disciplina. Inoltre diede slancio al circolo che superò i 50 iscritti».
Gli scacchi sono ancora un intrattenimento valido per i giovani anche nell'epoca di internet?
«Il lockdown ha dato una spinta incredibile al gioco degli scacchi. Il portale on line chess.com è passato da trenta milioni di iscritti del pre-Covid fino a superare i cento milioni nel gennaio del 2023. Noi puntiamo molto sulla dimensione di circolo dove nascono delle amicizie e si cresce insieme. Ogni martedì riceviamo i soci nella sede dell'istituto Troglia, mentre al sabato ci ritroviamo con dodici bambini di quinta elementari che incontriamo nei corsi organizzati a scuola. Giovedì 9 marzo, alle 21, in biblioteca si terrà con conferenza sugli aspetti educativi del gioco».
Con il cinquantenario quali obiettivi sperate di centrare?
«Tre sono le nostre intenzioni: recuperare più soci per organizzare un torneo sociale. Quindi giungere a 50 tesserati tra effettivi e juniores. Naturalmente l'obiettivo più ambizioso è diventare scuola federale di scacchi in quanto ne abbiamo tutti i requisiti, anche grazie agli ampi e accoglienti spazi concessi dal Troglia».