la rinuncia del comune

Valperga deve rinunciare ai soldi della Regione

Sandretto: «Impossibile per noi trovare i 3,7 milioni di euro (degli oltre 7 totali) che mancano per completare l’opera»

Valperga deve rinunciare ai soldi della Regione
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Valperga deve rinunciare ai soldi della Regione

Erano destinati per la ricostruzione della scuola media Arnulfi

Il Comune di Valperga ha dovuto rinunciare all’assegnazione di un contributo, parziale, in arrivo dalla Regione Piemonte, per la ricostruzione della scuola media Arnulfi: infatti la Regione era riuscita a risparmiare fondi Pnrr da dedicare all’edilizia scolastica per 4 milioni. Il progetto di Valperga è, attualmente, il primo in attesa di finanziamento e quindi questi fondi sarebbero potuti andare al paese canavesano.

Una spesa insostenibile

Purtroppo il progetto in attesa di finanziamento prevede costi per oltre 7 milioni e 700 mila euro. Accettando i 4 milioni, ben 3,7 milioni sarebbero rimasti a carico del Comune. «Era impossibile trovare risorse proprie per una spesa del genere - spiega il Sindaco Walter Sandretto -. Valperga ha un bilancio annuale da 1,5 milioni e, nonostante tutti i calcoli che abbiamo fatto, reperire 3 milioni e 700 mila era impossibile: l’eventuale mutuo necessario superava le possibilità di rata annua che si poteva sopportare». La Regione, spiega però il Sindaco, ha dovuto ovviamente proporre a Valperga questa possibilità, perché il comune è il primo nella graduatoria per i prossimi finanziamenti. E la decisione doveva essere presa in tempi stretti: «Abbiamo avuto meno di una settimana per fare i nostri calcoli e rispondere alla Regione».

La rinuncia

È quindi stato necessario un formale atto di rinuncia da parte di Valperga, per permettere alla Regione di assegnare quei fondi ai successivi progetti in graduatoria. «Purtroppo il nostro progetto è a corpo unico, non vi è possibilità di scorporane una parte». Il progetto per la scuola, comunque, rimane il primo in graduatoria. «So che Regione e Stato stanno verificando tutte le possibilità per avere a disposizione ulteriori fondi per l’edilizia scolastica. Speriamo che riescano a reperirli, perché, in fin dei conti, assicurare ai cittadini il diritto allo studio è un dovere degli enti superiori, non può essere demandato ai Comuni, soprattutto non ai piccoli Comuni, i cui fondi sono limitati».

La scuola non ha problemi strutturali

Sandretto, però, rassicura tutti: «La nuova scuola è sì necessaria, ma non per problemi strutturali: non è più adeguata alle esigenze attuali, ma i ragazzi sono in un luogo sicuro». Intanto sono state effettuate delle perizie che stabiliranno se e quali lavori sono necessari per mantenere in efficienza l’attuale edificio. «Quando sapremo cosa dobbiamo fare, ci occuperemo di trovare i fondi per questi interventi», assicura il Primo cittadino.

Ricalcolo dei costi

È dal 2018 che il Comune di Valperga lavora per riuscire a dare un nuovo edificio scolastico alla scuola primaria di secondo grado. All’inizio del 2022 era stato realizzato il progetto definitivo dal costo di 6,4 milioni di euro, progetto che era riuscito a essere inserito in graduatoria Pnrr. Con l’inizio di quest’anno si era dovuto procedere a un ricalcolo dei costi, visto gli aumenti delle materie prime, e si è così arrivati all’attuale preventivo di quasi 7 milioni e 740 mila euro. Di questi era previsto un cofinanziamento a carico del Comune di 950 mila euro. «Un discorso è un milione di euro - ribadisce il Sindaco - un altro 3 milioni e 700 mila! Ribadisco: abbiamo fatto tutti i conteggi possibili, ma se i soldi non ci sono, non ci sono».

Il progetto prevede 24 mesi di lavori

Il progetto per la realizzazione della scuola, quando sarà finanziato, prevede 24 mesi di lavori da effettuarsi in due passaggi. «Gli uffici amministrativi - spiega Sandretto - verranno spostati in container. L’edificio verrà diviso in due parti, una sarà utilizzata solo per le aule, mentre si demolisce e ricostruisce l’altra metà. Quindi si sposteranno i ragazzi nella parte nuova, mentre si lavora sulla seconda parte. Il tutto, ovviamente, tenendo nettamente separate le parti di cantiere in modo che gli studenti siano in un luogo sicuro».

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