L'appello della mamma di Massimo, disabile al 100%, al giudice tutelare: "I soldi non ci bastano"
«Io posso prelevare dal suo conto 700 euro mensili ma ormai non bastano più ...»
L'appello della mamma di Massimo, invalido al 100% che con una pensione di 1200 euro necessita di cure quotidiane: «Io posso prelevare dal suo conto 700 euro mensili ma ormai non bastano più ...»
L'appello della mamma di Massimo, disabile al 100%
«Può telefonare nel primo pomeriggio? Perchè al mattino Massimo dorme sino a tardi...». Massimo Calabrese è un “neonato” di 47 anni, invalido al 100% sin dalla nascita. Lo accudisce, ed è anche il tutore legale, mamma Maria Giuseppa, settantaquattrenne, dopo che è rimasta vedova nel 2017 del marito Giuseppe. Massimo, il secondo di tre figli della famiglia Calabrese, necessita tutti i giorni di cure che vanno dalle medicine, ai pannoloni sino alle lenzuola: «Purtroppo le strappa continuamente - spiega mamma Maria Giuseppa - perchè spesso non riesce a contenere la propria aggressività...».
"I soldi non ci bastano"
Insomma la signora Maria Giuseppa deve ogni mese riuscire a far quadrare i conti tra aumenti causati da Covid e Guerra. La situazione non è certo rosea: «Quello che prima costava 5 adesso è a 10 - si rammarica - e la pensione di Massimo è di circa 1200 euro al mese. Io come tutore legale ne posso prelevare 700 mentre i restanti finiscono sul conto in banca di Massimo». Inoltre si è dovuto rifare il bagno di casa per attrezzarlo e adeguarlo alle esigenze di una persona disabile al 100% . Da due anni la donna sta cercando tramite lo studio legale Spaolonzi, di Venaria Reale, di ottenere dal giudice tutelare del Tribunale di Ivrea, Rossella Mastropietro la possibilità di poter prelevare dal conto del figlio qualche centinaia di euro in più.
Una richiesta legittima
Interviene l’avvocato Giuseppe Spaolonzi: «Si tratta di una richiesta legittima quella della signora perchè tutti i beni di consumo sono aumentati vistosamente negli ultimi anni. Con Maria Giuseppa che deve mensilmente intaccare la propria pensione per l’acquisto di medicine e vestiario. Purtroppo non abbiamo ancora ottenuto una risposta dal giudice eporediese nonostante in tutti questi mesi si sia prodotta tutta la documentazione richiesta. I contatti si fermano, purtroppo, alla sola Cancelleria...».
Un Tribunale di Ivrea, lo ricordiamo, letteralmente ingolfato da pratiche inevase per la mancanza di personale. Con i faldoni dell’ex Tribunale di Ciriè giacenti dalla sua chiusura ancora negli scantinati di Ciriè 2000.