A Forno non si placa la polemica sull'ex Rsa diventata residenza dei migranti
"Vogliamo solo ricordare a tutti voi, cari cittadini, che le persone, che da venerdì sera si trovano qui a Forno, non sono colpevoli della mal gestione toccata alla Casa di Riposo. Loro sono delle persone che, come tutti noi, hanno il diritto alla vita e di vivere liberi e sicuri"
A Forno non si placa la polemica sull'ex Rsa diventata residenza dei migranti, era stata chiusa nel dicembre 2020 a causa di criticità legate all'epidemia Covid19.
A Forno non si placa la polemica sull'ex Rsa diventata residenza dei migranti
Lo aveva annunciato nei giorni scorsi l'assessore comunale Vincenzo Armenio a nome dell'Amministrazione comunale, con un post sui social che chiedeva comprensione per la situazione dei migranti in arrivo in paese: "Carissimi Cittadini Fornesi, tutti i giorni apprendiamo, tramite i media, aggiornamenti che riguardano l’arrivo in Italia di profughi, migranti che lasciano la loro terra per svariati motivi: fuggono dalla povertà, dalle persecuzioni, dai conflitti interni, dalla violazione dei diritti umani… o semplicemente lasciano la loro difficile e povera situazione in cerca di una vita migliore. Se pensiamo ai nostri avi non era andata in modo diverso, con la grande differenza che al giorno d’oggi questi poveri UOMINI, DONNE e BAMBINI vengono strumentalizzati e spesso sballottati, molti perdono la vita in mare, chi ce la fa ha ancora davanti a sé tanti ostacoli da dover superare, in più la burocrazia e le leggi non gli rendono facile il cammino, non gli permettono di integrarsi con facilità. Quando parliamo di loro dobbiamo prima di tutto ricordarci che sono PERSONE, non merce, e dobbiamo sperare di non doverci mai trovare a vivere la loro stessa situazione".
L'arrivo a Forno
I migranti sono arrivati a Forno lo scorso fine settimana, 64 in tutto, fra uomini, donne e bambini. La proprietà dell'immbile è della Curi che ha dato il benestare a ospitare i profughi. "I continui arrivi hanno portato i centri di accoglienza al collasso, la Prefettura ha indetto uno stato di emergenza e, immediatamente, le cooperative mettono a disposizione, della Prefettura stessa, i locali che gestiscono e che possono accogliere queste persone. Questo spiega perché nella nostra ex Casa di Riposo Alice sono arrivati i profughi" spiega Armenio.
I problemi
Molti cittadini però non accettano la decisione di ospitare i profughi nell'ex Rsa, che negli anni ha ricevuto diverse donazioni dai fornesi e ora chiusa. "Il problema è che il tutto avviene senza una comunicazione e/o un incontro: la Prefettura di Torino ha fatto una telefonata al Sindaco giovedì sera, ma senza scendere nei dettagli - prosegue la nota dell'Amministrazione - Comprendiamo il vostro malcontento che esprimete e che riguarda il fatto di come è stata gestita la situazione della Casa di Riposo Alice: tante erano state le donazioni fatte dai cittadini fornesi e non, con la speranza di poter passare al momento opportuno gli anni della senilità. Ma poi, purtroppo, la situazione della struttura è degenerata: lo stabile non era più a norma per accogliere persone non autosufficienti e avrebbero dovuto iniziare i lavori per apportare i cambiamenti richiesti. Inoltre, i debiti continuavano ad aumentare e la Parrocchia aveva firmato una convenzione con la Cooperativa per cercare di avere qualche garanzia, ma non è servito a nulla: durante la pandemia la struttura è stata chiusa definitivamente. Dobbiamo, però, tener ben presente che il Comune non ha mai avuto voce in capitolo sulle decisioni prese per la gestione e continua tutt’ora ad essere così: prima la struttura apparteneva alla Curia, poi la gestione è passata alla Cooperativa e a lei è rimasta".
Presto un incontro con i cittadini
"Ecco perché di fronte alla sua decisione l’Amministrazione non può far nulla, ma non perché non ha voluto occuparsene decidendo di voltarsi dall’altra parte - conclude l'Amministrazione - È nostra intenzione organizzare un incontro aperto a tutta la cittadinanza, invitando i referenti delle parti chiamate in causa, in modo che tutti possano ricevere le informazioni necessarie. Vogliamo solo ricordare a tutti voi, cari cittadini, che le persone, che da venerdì sera si trovano qui a Forno, non sono colpevoli della mal gestione toccata alla Casa di Riposo. Loro sono delle persone che, come tutti noi, hanno il diritto alla vita e di vivere liberi e sicuri. Ognuno di noi si sente profondamente rammaricato dal vostro dispiacere, ma anche noi non possiamo fare nulla di più".