Anche il PD interviene sul futuro del nosocomio di piazza Mussatti
Dura presa di posizione di Alberto Avetta, Daniele Valle e Raffaele Gallo su privatizzazione e Punto di Primo Intervento
Anche il PD interviene sul futuro dell'Ospedale Cuorgnè, dopo che un "dossier" commissionato dalla Giunta Regionale ne ha suggerito la privatizzazione.
Anche il PD interviene
Dura presa di posizione da parte dei consiglieri del Partito Democratico Alberto Avetta e Daniele Valle in merito allo studio commissionato dalla Giunta Regionale che ha preso in esame l'Ospedale di Cuorgnè. «Le valutazioni sul Pronto soccorso di Cuorgnè contenute nel recente studio affidato dalla Regione Piemonte alla società ADM Project Consulting stanno giustamente allarmando sindaci, amministratori e cittadini di questa zona del Canavese - affermano i due dem -. Sotto la formula “dimensionamento clinico-gestionale” si profila l’addio alla riattivazione del Pronto Soccorso sostituito da un “ambulatorio per le piccole urgenze nelle 12 ore diurne”, ovvero un Punto di Primo Intervento. Il pronto soccorso di Cuorgnè è stato chiuso durante l’emergenza Covid e non ha più riaperto nonostante servisse un’area molto ampia e frequentata anche da tanti turisti, con la conseguenza di riversare pazienti sui Dea di Ivrea e di Ciriè».
Promesse smentite
«Il 9 gennaio scorso il Presidente Cirio e l’assessore Icardi, in occasione della riapertura del Punto di Primo Intervento, affermavano che “è un primo, fondamentale passo verso la riattivazione del Pronto Soccorso” - continuano Avetta e Valle -. È palese la contraddizione tra le promesse della Giunta e le conclusioni dello studio, dove si evidenzia il sottodimensionamento del personale medico ed infermieristico dei presidi di Cuorgné e di Lanzo e, quindi, la necessità di esternalizzare alcune attività ad un soggetto esterno. Pertanto: la Regione Piemonte non è riuscita a far assumere più personale, ha illuso i canavesani con la promessa della riapertura di un vero Pronto, infine, trasforma il “Ppi” da soluzione temporanea a definitiva ricorrendo ai privati, e confermando così la volontà della Giunta Cirio di affidarsi sempre di più ai privati per l’erogazione dei servizi. Ora l’assessore Icardi deve chiarire in Aula quali sono le reali intenzioni della Giunta rispetto al destino che intende garantire all’ospedale di Cuorgnè ed alla modalità di erogazione dei servizi sanitari: saranno mantenute le promesse sul PS oppure si attueranno i suggerimenti dell’ADM Project Consulting?»
No alla privatizzazione
A fare eco ai due consiglieri anche il collega Raffaele Gallo che aggiunge: «Mentre continua a regnare incertezza sulla collocazione del nuovo ospedale dell’Asl TO4 la Regione rende noto uno studio nel quale viene suggerita la privatizzazione del nosocomio di Cuorgnè e la soppressione definitiva del pronto soccorso, un altro passo per privare i cittadini della sanità pubblica, costringendoli a rivolgersi al privato. La posizione del Partito Democratico, di fronte a queste ipotesi, è di chiara opposizione. Salutiamo, quindi, con favore l’iniziativa del gruppo di minoranza “Cuorgnè c’è” che ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale aperto sul futuro dell'ospedale cittadino e riproporremo il tema in Consiglio regionale chiedendo all’Assessore Icardi un’informativa su questo tema».