Il racconto dell'autista Gtt aggredito: "voleva colpirmi con un estintore"
Il passeggero aveva sbagliato bus e pretendeva di essere riportato indietro
Il racconto dell'autista Gtt aggredito la scorsa settimana sul bus che da Ivrea porta a Cuorgnè.
Il racconto dell'autista Gtt aggredito
Di un problema sicurezza sugli autobus Gtt si era già parlato, e tanto, in seguito ad atti di vandalismo e a due aggressioni ai danni di un conducente e un controllore avvenute nell’arco di qualche settimana in Alto Canavese (a Salassa e Rivarolo) pochi mesi fa. Si erano fatti incontri istituzionali, appelli sindacali, tavoli di confronto, ma il problema evidentemente persiste.
L’ultimo episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì 12 luglio a Banchette sul pullman di linea diretto a Cuorgné, e a farne le spese è stato nuovamente un dipendente del Gruppo Torinese Trasporti.
La testimonianza
Ecco come si sarebbero svolti i fatti secondo la testimonianza dell’aggredito, Simone Barbera, autista residente a Torrazza Piemonte: «A Ivrea è salito sull’autobus un individuo di mezza età già visibilmente alterato, che ha detto di dover andare in centro città. Ho cercato di spiegargli che fosse il pullman sbagliato ma si è seduto lo stesso. Una volta fuori città, ha chiesto di essere portato indietro, ma quando ho frenato alla prima fermata la sua instabilità lo ha fatto cadere e sbattere contro un vetro. Dandomi la colpa dell’accaduto, scendendo dal mezzo mi ha sputato addosso».
Da lì è nato un acceso diverbio, sfociato in violenza: il passeggero avrebbe cercato di «prendere l’estintore in dotazione al mezzo per lanciarmelo contro. A quel punto un altro pendolare si è messo tra noi due per evitare un peggioramento della situazione, e mi ha aiutato a far scendere dal bus l’uomo in stato confusionale. Il quale, quindi, mi ha prima tirato un calcio sulla schiena e poi ha scagliato verso di me un flacone di crema idratante ancora pieno, colpendomi in testa». Finito il turno poco dopo, l’autista si è recato al Pronto soccorso di Chivasso, dove gli sono stati dati 10 giorni di infortunio. «Noi continuiamo a lamentarci e a far presente che il problema sussiste, specie dopo il Covid - conclude Barbera - ma l’azienda non ha ancora preso provvedimenti seri».
Il commento del sindacalista
«A distanza di pochi mesi l’ennesimo episodio di aggressione nei confronti di un collega - dice Francesco Di Stefano, Rsu del settore extraurbano per Ugl Autoferrotranvieri - Credo sia il caso di pensare a una squadra di assistenti alla clientela che sia presente costantemente sul territorio extraurbano, anziché sporadicamente. Non è accettabile che stia diventando pericoloso svolgere la propria mansione, e che oltre agli incarichi di base si debba anche avere la preoccupazione di subire violenza. E’ solo una fortuna che questa volta l’aggressore non sia stato eccessivamente incisivo, ma non aspettiamoci il peggio per intervenire».