sanità/politica

Sulla Capirone interviene il segretario della Lega di Leini Sara Garino: "Necessario avere una visione strategica del futuro"

"Rincresce pertanto vedere come, nel bailamme di polemiche sorto attorno alla RSA del Capirone, si sia persa di vista la centralità dei cittadini per cedere a diatribe politiche che non sono costruttive per Leini"

Sulla Capirone interviene il segretario della Lega di Leini Sara Garino: "Necessario avere una visione strategica del futuro"
Pubblicato:

Sulla Capirone interviene il segretario della Lega di Leini Sara Garino: "Necessario avere una visione strategica del futuro".

Caso Capirone

La vicenda della chiusura della Rsa Capirone e lo spostamento degli anziani in una nuova struttura ha suscitato molte polemiche a Leini con la minoranza consiliare che ha manifestato un parere fortemente critico nei confronti della giunta. Nell'ultimo consiglio comunale i toni si erano fatti molto accesi.

L'intervento dell segretario della Lega di Leini Sara Garino

Sulla questione ora interviene anche il segretario della sezione di Leini della Lega Sara Garino:

Quando si porta avanti l’attività politica, sempre si deve – o si dovrebbe – perseguire il bene della Comunità, mettendo al centro il Territorio e le esigenze dei suoi Cittadini: di oggi e anche di domani. Rincresce pertanto vedere come, nel bailamme di polemiche sorto attorno alla RSA del Capirone, si sia talvolta perso di vista questo fondamentale e irrinunciabile principio, per cedere a diatribe politiche che non sono costruttive per Leini.
Il Capirone da sempre incarna i valori di solidarietà, cura e protezione del più fragile, del debole, dell’ammalato. Tutti noi Leinicesi siamo venuti, o prima o dopo, in contatto con questa struttura: alcuni direttamente per un parente, altri per conoscenti o conoscenti di amici che lì si trovavano ricoverati, e a cui si andava a fare un saluto. Questo spirito è quello delle origini, nel 1839, quando Don Piero Capirone fece dono di una casa e di alcuni terreni alla Congregazione di Carità, gestita dai Gesuiti, che già operava in situ dal 1719. È fondamentale che questa Storia, sentita e in qualche modo incarnata da tutta la Comunità leinicese, venga traghettata nel futuro, in modo che i valori che la ispirano da più di tre secoli possano continuare a perpetuarsi nella maniera più efficace.
La proposta di trasformare l’attuale RSA in una Casa di Comunità, dando contestualmente luogo alla costruzione di una nuova struttura ricettiva dotata di tutte le caratteristiche e le attrezzature per prendersi adeguatamente cura dei degenti non è, a buon senso, un progetto che possa dirsi divisivo. Con la specifica ovviamente che siano minimizzati i disagi per gli attuali Ospiti, anche attraverso lo studio di soluzioni che permettano una permanenza ridotta ma regolare nella porzione di edificio non adibita a Casa di Comunità. Comprendo le preoccupazioni dei Famigliari su questo punto e il conseguente incalzare l’Amministrazione, la quale tuttavia ha assunto in merito un impegno tangibile, dimostrando responsabilità.
Non voglio parlare di numeri e di bilanci, convenendo sul fatto che prima vengano le persone: nondimeno si amministra tanto con il cuore quanto con la mente e non va dimenticato come sia preciso dovere di qualunque Amministrazione comunale garantire i doverosi servizi alla Cittadinanza, individuando soluzioni efficaci che però non sperperino e dilapidino le casse pubbliche. Non è nell’interesse di alcuno, di certo non dei più deboli, avere sul Territorio del Comune una struttura che perde 1.000 euro al giorno, 365.000 euro all’anno, oltre ai maggiori oneri per la manutenzione ordinaria e straordinaria di un edificio oggettivamente vetusto. Già nel 2015 c’erano stati rilievi da parte della Commissione ispettiva dell’Asl, e la stessa Commissione a Maggio del 2020 aveva revocato l’autorizzazione all’esercizio di RSA a causa di gravi carenze strutturali. L’autorizzazione è stata poi restituita ma a fronte di un piano di intervento cadenzato per lo svolgimento di opere non più rinviabili: che comunque, a prescindere dalla costruzione della Casa di Comunità, imporrebbero di trovare una sistemazione alternativa adatta per gli Ospiti. Le persone anziane, la generazione dei Nonni, rappresentano il patrimonio più prezioso che abbiamo: un tesoro di esperienza e di valori a cui dobbiamo rispetto, attenzione e cura, oltre che riconoscenza per tutto quello che hanno fatto, e che ci consente oggi di vivere in una condizione di notevole benessere rispetto agli anni difficili del Secondo Dopoguerra. La domanda è: che cosa vogliamo per Loro? Una struttura con evidenti deficit strutturali, non più adeguata ai tempi e alle necessità delle persone fragili che la abitano (e qui penso all’erogazione dell’Ossigeno medicale che, essendo la RSA priva di circuito automatico, viene ancora necessariamente fatta a mezzo bombole, determinando maggiori tempi di intervento per potenziali acuzie che richiedono invece immediatezza) oppure un edificio moderno e modernizzato, in cui gli anziani siano curati non solo dalla dedizione e dalle competenze degli Operatori sanitari ma anche grazie a locali e dispositivi adeguati alle loro necessità? Credo che questa domanda debba necessariamente trovarci tutti d’accordo sulla risposta, determinando una sinergia fra schieramenti politici che guardi al bene dei Leinicesi in un orizzonte lungo, secondo schemi e tempi utili per far guadagnare benessere e fiducia alla Comunità, e non immediata eco e rilanci pre-elettorali. L’auspicio è che venga a ricrearsi lo spirito del 3 Agosto 2022 quando, senza voti apertamente contrari, tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio deliberarono la concessione del Capirone in comodato d’uso gratuito all’Asl TO4, per la costruzione della Casa di Comunità.
È necessario avere una visione strategica del futuro, guardando alle ricadute positive che Leini potrà trarne, prima di tutto per i suoi Cittadini (tutti, gli anziani di oggi e anche i giovani, che saranno gli anziani di domani), nonché per la rilevanza che il nostro Territorio acquisirà nel distretto, ospitando una Casa di Comunità con Guardia Medica, ambulatori e un servizio infermieristico operativo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7). In un contesto ove peraltro tutti i report nazionali, ISTAT ed EUROSTAT in primis, fotografano il perdurare di situazioni di denatalità che, ovviamente, si accompagnano a una crescita della popolazione over 65 (per la quale le indicazioni di Regione Piemonte prevedono una percentuale di posti coperti in RSA nella misura del 3%, che per Leini si traducono in 120 posti letto, a fronte dei 45 nominali dell’attuale struttura).
Serve dialogo, e soprattutto serve uno spirito propositivo che voglia davvero impegnarsi per costruire soluzioni accettabili, eque, sostenibili, efficaci ed efficienti per la Comunità. La storia della Lega dimostra che siamo un partito con forte radicamento territoriale, ancorato ai valori che il Territorio incarna, ma con lo sguardo rivolto al futuro, e a come fare per rendere questo Territorio sempre più a misura di Persona.

Seguici sui nostri canali