Montalto Dora

Emergenza cinghiali, un danno anche al turismo in Canavese

L'incontro nell'Eporediese per trovare una soluzione al problema

Emergenza cinghiali, un danno anche al turismo in Canavese
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Emergenza cinghiali, un danno anche al turismo in Canavese.

Emergenza cinghiali

Ancora il problema delle devastazioni operate dai cinghiali in libertà nei campi degli agricoltori montaltesi, aggravato da fenomeni di vandalismo causati, verosimilmente, da chi vuole trarre
profitto da tale situazione per fini propri. A seguito di tali disagi, ad opera di sconosciuti, subiti dagli
agricoltori della zona compresa tra Montalto Dora e Burolo, lungo la Statale 26 a partire da Cascina
Colombara, che hanno visto la distruzione delle recinzioni elettrosaldate poste a protezione delle
coltivazioni, soggette all’azione devastante dei cinghiali.

L'incontro fra autorità

La Cia Agricoltori delle Alpi, nella persona del presidente Stefano Rossotto, ha indetto nei giorni scorsi, nel municipio di Montalto Dora, una conferenza stampa per fare il punto sulle richieste degli agricoltori in merito alla gestione della fauna selvatica. Presenti all’incontro i sindaci di Montalto Dora, Renzo Galletto, e di Burolo, Franco Cominetto, assieme a Sergio Tos di Confagricoltura (anche rappresentante di Atc 1-2), al capogruppo di maggioranza Luca Quacchia di Borgofranco d’Ivrea e a un pubblico formato da agricoltori e contadini del circondario montaltese.

I problemi lamentati

La questione non è di non facile soluzione, dati gli interessi delle parti coinvolte (contadini e coltivatori della terra, ambientalisti, cacciatori, amministrazioni comunali, enti e associazioni), ormai da anni alla ribalta delle cronache nazionali e ancora senza apparente sbocco. “E’ imperante la necessità di trovare un punto d’incontro con tutti per gestire questa questione”, ha esordito Tos.- “Ormai i cinghiali non sono più da considerarsi una risorsa ma un problema di tipo agricolo, zootecnico e anche turistico, dato che là ove si diffonde la peste suina vengono vietate passeggiate nei boschi o lungo i sentieri, la raccolta di funghi e altre attività inerenti la sfera della ricezione turistica, quindi un danno esteso in più ambiti. Occorre concertazione e dialogo tra le parti, per ovviare anche alle pastoie burocratiche, soprattutto
quando si tratta di risarcire per i danni subiti”.

Gli incidenti stradali

Dal punto di vista dell’amministrazione comunale, quello posto sul tavolo è anche un problema di sicurezza e di ordine pubblico. “Gli incidenti stradali sulla Statale 26 dovuti ad attraversamenti di cinghiali sono preoccupanti”, ha evidenziato Galletto. “Le soluzioni, anche quelle di compromesso, quando va bene, sono state sinora molto relative. Riguardo agli atti vandalici alle reti elettrosaldate, bisogna accertare la responsabilità del dolo, che potrebbe avere tra gli imputati anche gli stessi agricoltori, per varie motivazioni”.

I cacciatori

I coltivatori presenti non hanno dubbi che la colpa debba ricadere sui cacciatori, che avrebbero
avuto così modo di far passare gli ungulati per il soddisfare il loro divertimento venatorio, ma per loro il
problema principale resta quello delle devastazioni portate ai poderi da questi animali, dalle spese
sostenute per contenerli, dal ritardo dei rimborsi da parte degli enti preposti, dal riproporsi costante di una situazione non più tollerabile, dalla mancata presa di posizione dell’Atc, lenta negli interventi quando non del tutto assente. L’eliminazione dei cinghiali è per loro una priorità condivisa. “Una soluzione al problema”, ha proposto Rossotto, “è il Piano di Intervento Rapido, che consente di evitare passaggi inutili con l’utilizzo di selettori, cioè cacciatori con titolo d’intervento per un abbattimento selettivo degli animali, oppure l’utilizzo di fili pastorali o specifiche gabbie di contenimento per la
loro cattura, oggi alla portata anche dei privati senza necessità di seguire dei corsi e con rimborso dei
materiali necessari”.

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