A 5 anni dalla scomparsa in mare di Aldo e Antonio la Procura ha chiesto l'archiviazione
Il veliero è sparito nell’Atlantico con a bordo Revello e Voinea ma i familiari di quest’ultimo non vogliono che la Procura archivi il caso e accusano...
A 5 anni dalla scomparsa in mare di Aldo e Antonio la Procura ha chiesto l'archiviazione. Il veliero è sparito nell’Atlantico con a bordo Revello e Voinea ma i familiari di quest’ultimo non vogliono che la Procura archivi il caso e accusano...
5 anni dalla scomparsa in mare di Aldo e Antonio
Più di 5 anni sono trascorsi da quel 2 maggio 2018 nelle acque del Portogallo. Tanto che la Procura di Roma ne ha chiesto l’archiviazione. Aldo Revello, 53 anni, originario di Lanzo Torinese, residente con moglie e figlia a Castelnuovo Magra, La Spezia, e l’amico, il cuoco Antonio Voinea, 31enne romeno, abitante a Bovolenta, nel padovano, sono andati da La Spezia ai Caraibi con dei passeggeri. L’ultimo è sbarcato alle Azzorre. Aldo e Antonio stanno tornando a casa, a La Spezia, a bordo del loro veliero turistico, il Bright Beneteau Ocenis Clipper 463. Poi il mistero, che dura da 5 anni con Aldo e Antonio spariti.
L’ultimo messaggio
Il meteo era buono e la traversata dell’Atlantico tranquilla, il diario di bordo, inviato via telefono satellitare, il 1 maggio nel consueto collegamento riportava: «Che giornate meravigliose. Il Bright corre sereno senza sforzo e macina miglia buone. I delfini arrivano anche tre volte al giorno a giocare a prua e stiamo bene. La sera freschetto. L’oceano è uno spettacolo infinito. Esperienza grandiosa...». Ma il 2 maggio il trasmettitore d’emergenza galleggiante si attiva alle 13 e 48 e invia un Sos per pochi istanti, per poi spegnersi. Partono in soccorso le motovedette portoghesi. Partecipa alle ricerche anche la nave italiana “Alpino” che era diretta a Norfolk, negli Stati Uniti, per una missione programmata. Le ricerche si protraggono per una decina di giorni, anche con gli aerei. Ma nulla di nulla. Non vengono avvistati neppure dei rottami dell’imbarcazione. Spariti nell’Atlantico tra la disperazione di familiari e amici con il celebre velista Giovanni Soldini e la trasmissione “Chi l’ha visto?” a tenere desta l’attenzione. Così la moglie di Revello, Rosa Cilano cinque anni fa: «Ci sono infiniti casi di persone che sono sopravvissute su una zattera anche oltre 70 giorni. faccio appello al Governo e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perchè facciano pressioni sulle autorità portoghesi per continuare a cercare Aldo e Antonio. Al nostro fianco ci sono velisti esperti come Giovanni Soldini e altri che sostengono che potrebbero trovarsi su una zattera anche in una zona diversa, portati dalle correnti...».
Morte presunta per Aldo
Nel 2022 dal Tribunale della Spezia la notizia che è giunta al capolinea l’istanza per la “dichiarazione di morte presunta” di Aldo Revello, ultima residenza a Castelnuovo Magra. A promuovere il corso civile della giustizia era stata, nel 2021, la moglie Rosa Cilano, mamma di Maria Sole, la figlioletta di 9 anni rimasta senza papà. «Nessun patrimonio in gioco, nessuna eredità - aveva spiegato, all’epoca del deposito della richiesta, l’avvocato Sebastiano Angelo Scarpa, incaricato da Rosa a promuovere il procedimento unicamente la necessità di gestire il quotidiano, come a esempio il mutuo della casa di Castelnuovo, la dichiarazione Isee per le agevolazioni scolastiche della figlia , la rottamazione della vecchia auto di Aldo...». Nella procedura prevista dal Codice Civile non si è materializzata alcuna segnalazione utile a localizzare lo scomparso. Di qui la dichiarazione di morte presunta.
Ma i parenti di Voinea...
La Procura di Roma, che si occupa dell’accaduto, ha chiesto l’archiviazione ma i familiari di Antonio Voinea, alla sua prima esperienza oceanica, e, pare, pure sofferente di mal di mare, non ci stanno, non vogliono che il caso sia archiviato. In questi anni hanno assunto un investigatore privato e un’avvocatessa. Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Stampa”, in data 29 luglio 2023, si parla (senza prove) di “narcotraffico”. Dalla ricostruzione dell’investigatore l’ultimo passeggero sceso alle Azzorre avrebbe raccontato: «Mi hanno vietato di accedere a prua e quando per distrazione ho aperto un boccaporto i due si sono arrabbiati...». Basta questo episodio per innescare trame malavitose? Con i due poi eliminati da una fantomatica organizzazione internazionale per avere trasportato merce scottante? Sempre secondo gli investigatori della famiglia Voinea, l’account Facebook di Revello avrebbe segnalato registrazioni per molti mesi dopo la sua scomparsa mentre quello di Voinea videochiamate, mai risposte, alla nonna in Romania. Inoltre qualcuno avrebbe noleggiato un’auto, in Portogallo, producendo la patente di Voinea. Insomma un tragico naufragio trasformatosi, per qualcuno, in storia misteriosa...