san benigno canavese

E’ caccia al maniaco: si abbassa i pantaloni davanti alle ragazzine

Diversi casi sono già stati segnalati ai Carabinieri di Volpiano

E’ caccia al maniaco: si abbassa i pantaloni davanti alle ragazzine
Pubblicato:

E’ caccia al maniaco: si abbassa i pantaloni davanti alle ragazzine

Caccia al maniaco

Si apposta nei luoghi del paese più frequentati da ragazzine e poi, avvicinandosi alle giovani vittime, si cala i pantaloni davanti a loro mostrando le parti intime. E’ caccia all’uomo a San Benigno per una serie di episodi di molestie, tramite osceno esibizionismo, nei confronti di minori. La ricerca dell’autore di tali atti agghiaccianti va avanti in realtà da mesi: i primi casi segnalati, infatti, risalgono allo scorso luglio: il soggetto in questione, di cui ancora non si conosce l’età, era stato avvistato in quel periodo tra la gelateria Marilù e la stazione cittadina. L’allarme era stato lanciato, sia sui social sia attraverso segnalazioni ai Carabinieri di Volpiano e al Comune di San Benigno, da diversi genitori le cui figlie, appena adolescenti, erano state adescate dal maniaco. Il cui “identikit” era molto approssimativo: di lui si sapeva solo che girasse sempre indossando un cappellino e degli occhiali da sole e portando una valigetta. Già allora, molti sanbenignesi non era stati affatto morbidi nell’invocare giustizia e punizioni “adeguate”. Ma poi, per diverso tempo, dell’uomo si era persa qualsiasi traccia.

Paura per le ragazze

Fino alla scorsa settimana, quando, a distanza di 4 ore uno dall’altro, si sono registrati due nuovi casi, presso la stazione e vicino alle scuole. E tutto farebbe pensare che il responsabile sia il medesimo degli episodi avvenuti in estate. «Mia figlia, che frequenta le medie, era uscita da scuola e si trovava tra piazza Italia e via Volpini quando si è trovata di fronte questo “elemento”, che come l’ha vista si è tirato giù i pantaloni - racconta a Il Canavese la mamma di una delle “prede” del maniaco -. Lei ovviamente si è messa ad urlare, e sono arrivate altre ragazzine, ma l’uomo è subito scappato. Nessuno è riuscito nemmeno a scattargli una foto. Quando è arrivata a casa mia figlia era molto spaventata, e piangendo mi ha raccontato l’accaduto: allora ho preso immediatamente la macchina e ho fatto alcuni giri della zona, ma non ho trovato il balordo. Se fossi riuscita a trovarlo... gli avrei fatto passare la voglia, talmente ero nervosa quel giorno». La donna fornisce qualche dettaglio sul soggetto, sulla base della descrizione riportata dalla ragazzina (che, peraltro, si accorda con i resoconti di luglio): «Aveva una bandana di colore blu che gli copriva il naso e la bocca, un cappellino e teneva in mano una valigetta. Quello che più ha terrorizzato mia figlia è stato lo sguardo con cui la guardava. Adesso abbiamo paura a lasciarla percorrere da sola anche brevi tragitti in paese». Il fatto è stato nuovamente segnalato alle forze dell’ordine, che però al momento non sono ancora riuscite a fermare il responsabile.

Seguici sui nostri canali