E' "guerra" ai rilevatori di velocità
Numerosi casi di vandalismo ai danni dei nuovi "VeloOk"
E' "guerra" ai rilevatori di velocità sulle strade di San Benigno: numerosi casi di vandalismo ai danni dei nuovi "VeloOk".
E' "guerra" ai rilevatori di velocità
Se all’inizio ci si poteva ancora concedere il beneficio del dubbio, ora sembra una certezza: a San Benigno è “guerra” dichiarata ai 10 dissuasori elettronici di velocità installati circa tre settimane fa. Non è chiaro se ci sia la mano dello stesso autore dietro a tutti e 5 i casi di vandalismo ai danni dei nuovi “VeloOk”, certo è che gli episodi, anche nelle modalità, appaiono collegati tra loro e non possono che far pensare a gesti deliberati di protesta contro la novità del momento sulle strade del paese.
I casi
Ripercorriamo gli eventi: lunedì 9 ottobre fanno la loro comparsa i famigerati (ma anche invocati da molti sanbenignesi) “secchielli arancioni”; subito sui social si diffondono polemiche sia in merito all’alto numero di torrette sul territorio, sia per la loro presunta irregolarità (con tanto di sempreverde accusa all’amministrazione di “voler fare cassa”); il 21 ottobre ad una delle paline presso località Le Mure (verso Chivasso) viene divelto un pannello adesivo, forse con l’intenzione di guardarci dentro in cerca del macchinario di rilevamento della velocità; la stessa sorte tocca, venerdì 27 ottobre, al velox posizionato in corso Luigi Einaudi, mentre due giorni prima, sempre alle Mure, uno dei bidoncini viene abbattuto e buttato nei campi a lato della strada. Ma non basta: nella notte fra sabato 28 e domenica 29 ottobre sia i dissuasori in via Chivasso sia quello in strada dell’Alpina (verso Bosconero) vengono rovesciati a terra. Le ultime torrette vandalizzate sono quella in via Chivasso e quella sulla strada per Volpiano.
Il sindaco: "La nostra è una lotta all'inciviltà"
E’ evidente quindi che non si sia di fronte a una serie di coincidenze o incidenti. «Non voglio arrendermi all’idea che oramai la società funzioni così - commenta il sindaco Alberto Graffino -. Non voglio abbattermi di fronte a comportamenti che trovo davvero incivili. Questa “lotta contro l’inciviltà” è ormai una delle direttrici della nostra politica. Gli atti vandalici non sono in fondo così distanti concettualmente dall’auto lasciata in divieto di sosta o da altre pratiche scorrette che rivelano egoismo, disaffezione e disinteresse verso la comunità».