A Rivarolo

Riapre la scuola di arabo per non far dimenticare le origini

Riapre la scuola di arabo (nei locali dell'ex Pretura) per non far dimenticare le origini ai giovani che stanno crescendo in Canavese.

Riapre la scuola di arabo per non far dimenticare le origini
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Riapre la scuola di arabo per non far dimenticare le origini ai giovani che stanno crescendo in Canavese.

Riapre la scuola di arabo

L’obiettivo è quello di mantenere un legame con le radici della propria famiglia, anche se loro sono cittadini italiani a tutti gli effetti. E’ questa la ragione che ha spinto un gruppo di donne marocchine a riportare a Rivarolo la scuola di arabo che già era attiva prima dell’avvento del Covid e che con la pandemia era stata sospesa. Oggi sono circa una trentina gli studenti che ogni domenica mattina frequentano le lezioni della scuola Chourouk, sostantivo che significa «alba» in arabo, divisi in quattro classi per livello di preparazione.

Le terre di origine

«Quando torniamo a trovare le nostre famiglie che sono rimaste nelle nostre terre d’origine spesso i nostri figli non riescono a parlare con i nonni o gli zii perché non conoscono la lingua – spiega Abdel Kbir, responsabile della scuola – crediamo che invece sia importante che imparino l’arabo così che siano autonomi nel comunicare con loro. Negli ultimi anni i nostri figli frequentavano le scuole di Lusigliè, Feletto o Favria, ma per le donne che non hanno la macchina accompagnare i bambini quando i mariti non ci sono è davvero difficile. Sono state proprio loro a voler organizzare di nuovo la scuola a Rivarolo. Voglio ringraziare l’Amministrazione perché da subito ci ha aiutato e in poco tempo ci ha concesso i locali dell’ex Pretura. Ci tengo a sottolineare anche che tutto questo è possibile grazie al lavoro di un gruppo di volontari».

Legati alle origini

«Siamo molto legati alle nostre origini – spiega Fathia Tamdi, una delle donne promotrici del progetto – e ci teniamo molto che i nostri bambini imparino a parlare, leggere e scrivere in arabo. Questo sia per mantenere un legame con le nostre famiglie che per dare loro la possibilità di essere autonomi quando andiamo a trovare i nostri parenti sia parlando con loro che, ad esempio, sapendo leggere cartelli e insegne». Domenica scorsa a fare gli onori di casa all’inaugurazione dell’anno scolastico è stato il coordinatore dell’Unione marocchina all’estero in Italia Affaoui Abdelatif che ha illustrato il progetto al sindaco rivarolese Alberto Rostagno, al vicesindaco Francesco Diemoz, agli assessori alle Politiche sociali Michele Nastro e alla Cultura e istruzione Costanza Conta Canova, e al vice console del Marocco a Torino Fouad Rachide. La scuola, tengono a precisare, è aperta a tutti senza distinzione di nazionalità e chi volesse iscriversi può farlo contattando il 348.9274499 (Fathia). Ad accogliere i presenti, nel portico dell’edificio era stata allestita una mostra con le opere del pittore marocchino rivarolese Mohammed Yousfani.

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