Nessuno vuole la villa della mafia: nel terzo bando solo una domanda, ma non è ammissibile
Polemico Pieruccini: «I fondi per acquisirla il Comune li aveva»
A Cuorgnè nessuno vuole la villa della mafia: nel terzo bando solo una domanda, ma non è ammissibile. Polemico Pieruccini: «I fondi per acquisirla il Comune li aveva».
Nessuno vuole la villa della mafia
E anche il terzo bando va (quasi) deserto: l’Amministrazione Comunale di Cuorgnè non riesce a trovare un’associazione, un ente, che si prenda in carico la villa di via Salgari sequestrata alla 'ndrangheta e da circa un anno, acquisita nel patrimonio immobiliare del Comune. «Come Amministrazione - spiegano la Sindaco Giovanna Cresto e l’assessore alle politiche sociali Elisa Troglia -, dopo le dichiarazioni di interesse da parte di enti del terzo settore giunte negli ultimi mesi, alcune anche protocollate, auspicavamo in un esito differente per il bando. L’unica manifestazione di interesse pervenuta per questo terzo bando è purtroppo priva dei requisiti minimi per essere considerata ammissibile, per cui non possiamo che dichiarare il bando deserto».
L'analisi
Varie le ragioni che rendono difficile trovare un soggetto interessato al bene, ma il principale è probabilmente il problema economico, dalla carenza di risorse del terzo settore alla diminuzione dei finanziamenti utilizzabili. Occorre poi considerare le condizioni dei beni confiscati, che richiedono significativi lavori dovuti anche alla variazione di destinazione d’uso. Situazione a cui la villa di via Salgari, da anni chiusa, non si sottrae. «Trasformare questa villa in un bellissimo progetto destinato al Dopo di Noi richiede un importante investimento economico. Comprendiamo perfettamente le criticità degli enti che si sono mostrati interessati, ma che poi hanno avanzato difficoltà a partecipare al bando». Comunque la non assegnazione del bene «rappresenta una sconfitta per tutti e per questo ci confronteremo con gli organi competenti, in primis l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata» evidenziano Sindaco e assessore che ricordano come il Comune abbia ottenuto, l’anno scorso, un contributo volto al riutilizzo del bene confiscato, «contributo vincolato anche all’assegnazione del bene, motivo per cui chiederemo un confronto anche con gli uffici regionali».
La polemica
Intanto sul terzo bando a vuoto scoppia la polemica politica: «Troppo semplice limitarsi alla divulgazione della partecipazione deserta dei tre bandi. Dietro a questa sconfitta, perché è una sconfitta, c’è altro: una incomprensibile perdita di tempo iniziale per una semplice “manifestazione d’interesse” quando i fondi a disposizione c’erano. Della serie… partire con la retromarcia e pretendere di andare avanti!», è l’attacco di Davide Pieruccini del gruppo di opposizione Cuorgnè C’è, che fa riferimento all’iniziale rifiuto (a fine 2022) da parte dell’Amministrazione di prendersi carico del bene. Indirizzo che poi cambiò dopo pochi mesi, quando la Regione mise a disposizione dei finanziamenti. A rispondere è direttamente Troglia: «Invitiamo il consigliere a promuovere il bene e a diffondere il progetto agli enti di sua conoscenza che potrebbero essere interessati. In questi mesi non ci è giunta nessuna proposta concreta o richiesta di informazioni da parte sua sul bene, eppure amministratori e uffici sono sempre a disposizione».