San Benigno

Avvistati i lupi vicino alle case VIDEO

All’altezza di cascina Morentone, ai piedi della Vauda

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Avvistati i lupi nella campagna tra San Benigno e Lombardore, ai piedi della Vauda.

 

 

Avvistati i lupi

Se, come si dice, tre indizi fanno una prova, di prove che i lupi siano di casa in Canavese ce ne sono già a sufficienza. L’ultima si è registrata nella mattina di domenica 3 dicembre, quando ben quattro esemplari sono stati avvistati nelle campagne tra San Benigno e Lombardore, all’altezza della cascina Morentone. A segnalarlo a Il Canavese, con tanto di documentazione video è stato l’allevatore e agricoltore Andrea Rocca, originario di Favria ma titolare dell’azienda agricola Fratelli Rocca di Cocconato d’Asti: di passaggio intorno alle 9.30 di domenica su via Volpiano (la strada che costeggia Località Vauda) ha notato quattro lupi vagare nei campi di fronte al cascinale. La ripresa da lui effettuata con il telefono cellulare mostra nitidamente gli animali dirigersi verso i boschi, là dove iniziano le colline della Vauda. «Sono riuscito a far partire il video solo quando si erano già allontanati, ma quando li ho visti erano a pochi metri dalla carreggiata - racconta l’allevatore -. Erano lupi al 100%».

Un tema divisivo

La presenza dei predatori sul territorio è un tema divisivo, che vede contrapporsi quanti sostengono si tratti di un’emergenza da affrontare seriamente a chi, con spirito animalista, si appella innanzitutto alla tutela della specie. «Da un lato questo ripopolamento può essere accolto anche come una buona notizia, dall’altro, trattandosi di specie particolari è importante fare informazione e sapere come approcciarsi», ha commentato a caldo il sindaco Alberto Graffino una volta informato dell’avvistamento.

Non un caso isolato

Il caso sanbenignese (non isolato peraltro: un altro avvistamento, verso Foglizzo, c’era stato già lo scorso inverno) arriva solo qualche settimana dopo l’attacco alle Gave di Rivarolo in cui 5 pecore sono state sbranate da presunti lupi. In quell’occasione Paolo Pelle, presidente dell’Atc (Ambito territoriale di caccia) Torino aveva affermato l’urgenza di un intervento istituzionale circa il proliferare dei predatori.

 

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