Un branco di oche come “antifurto” ha fatto scappare a gambe levate i malviventi
Come le oche del Campidoglio...
Un branco di oche come “antifurto” ha fatto scappare a gambe levate i malviventi.
Il mito
Le oche del Campidoglio hanno delle degne eredi... Fino a poco oltre la metà del secolo scorso tutti gli studenti, ma non solo, conoscevano la storia, o leggenda che sia, romana relativa alle oche capitoline. L’episodio in breve: durante un assedio di Roma nel 390 a. C. da parte dei Galli, intesi come popolo, di Brenno, l 'ultima "rocca" ancora libera della città, fu salvata dai non proprio melodiosi gorgheggi dei simpatici palmipedi messi in allarme dai rumori degli invasori. Le oche, unici animali ancora vivi in città in quanto sacri alla dea Giunone, svegliarono i difensori romani che così poterono respingere l'improvviso attacco nemico alla "rocca" del Campidoglio.
Un branco di oche come “antifurto”
Qualcosa di simile è successo a Vauda di Sotto. Un anziano vaudese, è proprietario di alcune oche bianche e grigie che scorrazzano giulive nel prato adiacente l'abitazione. A fine giornata per timore di razzie da parte di volpi o faine, ritira ogni sera i simpatici palmipedi in un angolino del magazzino adiacente, chiuso da un cancello con vetri. In una notte interessata da un vento furioso, della settimana scorsa, non graditi né tanto meno invitati ospiti entrati nella proprietà da un cantiere vicino hanno spaccato con un mattone un vetro del cancello per introdursi nell’abitazione. Ma a questo punto l’audacia dei ladruncoli, prima di forzare la serratura, si è scontrata con l'imprevisto....
La fuga
Wladimir Il Terribile, nome non di fantasia, e le sue cinque compagne hanno iniziato a starnazzare molto rumorosamente spaventando, o almeno disturbando gli sconosciuti invasori notturni. Che hanno preferito abbandonare il loro disegno malavitoso essendosi nel frattempo svegliato il proprietario e accese alcune luci nelle abitazioni vicine. A Wladimir e compagne, per una settimana, doppia razione di granaglie e mais...