La storia di Giovanna, disabile senza più un lavoro a rischio sfratto: «Ma le istituzioni dove sono?»
«Ho voluto uscire allo scoperto per mia figlia... Lei va a scuola a Torino e l’abbonamento al bus lo paga la Caritas...»
La storia di Giovanna, disabile senza più un lavoro a rischio sfratto: «Ma le istituzioni dove sono?». «Ho voluto uscire allo scoperto per mia figlia... Lei va a scuola a Torino e l’abbonamento al bus lo paga la Caritas...»
La storia di Giovanna, disabile senza più un lavoro a rischio sfratto
Senza un lavoro, disabile al 50%, in arretrato con l’affitto da 3 mesi, madre di una figlia quindicenne. «Ho voluto uscire allo scoperto soprattutto per mia figlia... Lei va a scuola a Torino e l’abbonamento al bus lo paga la Caritas... Adesso sono in attesa di una risposta per il Reddito di Inclusione». Questa è la triste storia di Giovanna, 45 anni: «Sino a dicembre 2023 il Cis mi riconosceva un assegno di 270 euro per pagare l’affitto mensile da 400 euro. Ma, dal gennaio 2024 non ho visto più nulla: “Non ci sono più soldi” è stata la risposta dell’ente...».
La storia
La signora Giovanna vive in un vecchio cascinale, dal 2017, alla periferia di Mappano: «Purtroppo l’ambiente è quello che è, la struttura è di 150 anni fa, ovvero con muffa alle pareti. Ma il problema maggiore è dovuto al riscaldamento. Spendo 18 euro di pallet per scaldare cucina e camera da letto. Un disastro». Adesso, dopo la separazione dal compagno, a fine 2023, i problemi economici sono aumentati. Purtroppo nel 2020 alla signora Giovanna è stata riscontrata la “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione viene definita “sindrome”, poiché esistono segni e sintomi clinici che sono presenti in contemporanea e possono essere, tra gli altri: dolore muscolari diffusi. disturbi del sonno: «Prima di allora - ricorda la donna - riuscivo a svolgere lavori saltuari ma adesso, complice anche un persistente mal di schiena, non posso muovere pesi come attività di magazzino». Senza contare che la signora Giovanna era già affetta dalla “sindrome di Raynaud” che consiste in un vasospasmo di parte della mano, in risposta al freddo o a uno stress emotivo, che provoca sensazione dolorosa e variazioni del colorito cutaneo reversibili (pallore, cianosi, eritema o una combinazione di questi) a carico di una o più dita.
La richiesta di aiuto
Quindi senza lavoro, con un alloggio precario e una figlia quindicenne: «Il 5 gennaio di quest’anno mi sono recata in Comune a Mappano per tentare di avere un lavoro e un alloggio perchè andando avanti così dovrò lasciare il cascinale non riuscendo più a pagare l’affitto... Quindi sarò a rischio di sfratto esecutivo. “Le faremo sapere a breve” mi è stato risposto dall’ufficio Politiche Sociali ma le settimane passano e la spesa bisogna pur farla...». Intanto guarda il pacco solidale di gennaio 2024 della Croce Rossa per lei e la figlia: ovvero 1 scatola di pelati (400 grammi), 2 di fagioli (400 grammi), 2 di tonno (160 grammi), due pacchi di pasta (da mezzo chilo), 1 chilo di farina,1 pacco di biscotti (260 grammi), 1 confezione di marmellata/creme spalmabili (400 grammi) e cacao (250 grammi). «Per carità, li ringrazio, così come i volontari della Caritas ,ma non sarebbe più dignitoso poter acquistare la spesa con il proprio stipendio?».
La risposta del sindaco
«Le politiche sociali rappresentano una priorità e siamo attenti alle situazioni difficili» esordisce il sindaco Francesco Grassi, in merito alla vicenda di Giovanna , mappanese che versa in situazioni di difficoltà economica e rischia lo sfratto. A riguardo afferma Grassi: «Siamo obbligati, per legge, mantenere la riservatezza sul caso in questione. Ogni situazione viene inoltrata al Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-Assistenziali di Ciriè. I dipendenti ascoltano con sensibilità coloro che si rivolgono ai nostri uffici in piazza don Amerano. Tuttavia non è facile trovare soluzioni. La nostra è una comunità molto accogliente. Croce Rossa e Caritas si rendono disponibili a seguire tutte le famiglie. In particolare la Caritas ne segue 25. Non sempre le risposte corrispondono alle aspettative». Numerosi sono gli sfratti sul territorio. Quante sono le case popolari disponibili a Mappano? Risponde Grassi: «Di appartamenti d'edilizia popolare ne abbiamo ereditato un numero significativo dai Comuni cedenti. L'Amministrazione ha predisposto un bando d'assegnazione, in base al quale è stata stilata una graduatoria. I lavori di ristrutturazione e d'efficentamento energetico con il bonus del 110% sono ancora in corso. Gli interventi promossi dal consorzio Cit hanno rallentato la procedura per la consegna degli alloggi. Le situazione d'emergenza vengono tutte prese in carico. Lo dimostra il fatto che, finora, sul territorio non si sono verificati fenomeni di clochard. Perciò dedico un plauso agli assistenti sociali che affrontano, quotidianamente, numero altissimo di casistiche. Il fatto di aver tolto il reddito di cittadinanza non ha giovato alle condizioni delle famiglie che vivevano di tale sussidio. Il personale del Comune con le risorse a disposizione fa tutto ciò che è necessario ed esiste una bella collaborazione di rete con le associazioni». Per quanto riguarda l’assistenza dei servizi sociali, Giovanna vive la situazione di tante altre persone a cui non viene più erogato il reddito di cittadinanza. Da gennaio le regole sono cambiate ed è stata introdotta una nuova misura sociale: il reddito d’inclusione. La domanda, come affermato dalla signora, è stata già presentata all’Inps. Il contributo del Cis, invece, solitamente viene erogato ai primi di febbraio, in attesa della conferma del reddito d’inclusione.