Lo spettacolo realizzato dai detenuti «Fine pena ora» diventa un podcast
Nato dal progetto «Della mia anima ne farò un'isola»
Lo spettacolo realizzato dai detenuti «Fine pena ora» diventa un podcast nato dal progetto «Della mia anima ne farò un'isola».
«Fine pena ora» diventa un podcast
Simonetta Valenti insieme alla Casa Circondariale di Ivrea e all'associazione Assistenti Volontari Penitenziari «Tino Beiletti», ha curato il progetto «Della mia anima ne farò un'isola», dedicato ai detenuti e da cui è appena nato un podcast.
Il progetto
«Il progetto – racconta - inizia a luglio 2023 e propone ai detenuti della sezione Collaboratori di Giustizia della Casa Circondariale la lettura del romanzo Fine pena ora, di Elvio Fassone. Nell'opera Fassone racconta lo scambio epistolare che avviene tra lui e un ragazzo che condanna all’ergastolo durante il maxi processo alla mafia catanese che si svolge a Torino nel 1985. Giudice ed ergastolano si scriveranno per ventisei anni senza mai incontrarsi e questo scambio cambierà per sempre le loro vite. Dall'affinità della storia narrata con l’esperienza di chi vive in carcere, ma soprattutto dalla richiesta degli stessi detenuti, nasce l’idea di trasformare l’esperienza del laboratorio nella lettura scenica di alcuni capitoli del testo, integrandola con le riflessioni dei detenuti stessi, in veste di attori/autori. Persone apparentemente non avvezze a scrivere hanno iniziato a mettere nero su bianco le proprie esperienze, leggendole poi prima a se stesse, poi agli altri e infine di fronte a un pubblico».
Un risultato eccezionale
«Qualcosa di miracoloso. D'altronde il teatro è un'esperienza di bellezza meravigliosa. Il risultato è un lavoro denso, profondo, dove ogni singola parola ha un valore inestimabile. A eccezione della voce narrante, l’unica femminile, tutte le altre sono quelle dei detenuti, che interpretano il giudice, l’ergastolano e se stessi. La concretezza di un vissuto raccontato in prima persona, le emozioni che traspaiono dalle loro voci, i propositi, le scelte, le sofferenze e soprattutto la ricerca di un riscatto sociale e personale sono la ricchezza del testo che ne è scaturito. La lettura scenica è stata presentata il 30 novembre e il 2 dicembre 2023, in carcere, davanti a un pubblico numerosissimo. Un’occasione unica per chi si è raccontato; per chi ha ascoltato un’opportunità per riflettere sul significato di pena e sull’importanza per la società intera, di offrire una prospettiva di recupero e di vita oltre le sbarre».
Il podcast
«In seguito al successo dell’iniziativa, abbiamo immaginato come poterla portare all'esterno, considerato che loro, in quanto collaboratori, non possono uscire dal carcere. In prima battuta abbiamo pensato alla voce, quindi alla realizzazione di un podcast prodotto da Fonderia Mercury con la regia di Sergio Ferrentino (direttore de L’Alba, il giornale redatto in carcere) e ora stiamo lavorando a un video, realizzato con Salt & Lemon, dove utilizzeremo le maschere. Vi chiediamo di far sentire il podcast: fatelo sentire, diffondetelo. Vogliamo che il messaggio portato dai detenuti circoli nel nostro mondo, che noi abitanti “al di qua del muro” sentiamo la loro voce e che chi vive “dentro” sappia che vogliamo ascoltarli».