Ivrea

Asac di Ivrea tra le associazioni più longeve di tutto il Piemonte

Fondata nel 1958 come Società Accademica oggi conta più di 200 iscritti

Asac di Ivrea tra le associazioni più longeve di tutto il Piemonte
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Asac di Ivrea tra le associazioni più longeve di tutto il Piemonte. Fondata nel 1958 come Società Accademica oggi conta più di 200 iscritti.

Asac di Ivrea tra le associazioni più longeve di tutto il Piemonte

È una delle più longeve associazioni piemontesi. L’Associazione di Storia e Arte Canavesana (ASAC) nasce a Ivrea più di 65 anni fa, il 1 marzo 1958, come Società Accademica con lo scopo di studiare la storia e conservare i monumenti, le tradizioni e le bellezze artistiche e naturali del Canavese. I tre soci fondatori erano i fratelli Emilio e Ugo Torra e il professor Alessandro Caligaris. In realtà, l’idea di fondare un’associazione di storia canavesana risaliva almeno alla fine della guerra, quando il 26 gennaio 1946 si tenne la prima assemblea della Società Canavesana di Arte, Storia ed Archeologia.

La nascita

L’Associazione fu creata sotto la guida dell’Ispettore onorario dei Monumenti, Scavi e Oggetti d’Arte Carlo Borbonese attorno alla figura dell’eporediese Vittorio Falletti, chiamato «propulsor creator» per il suo infaticabile impegno culturale. Il primo anno di attività fu vivace, ma dopo un quinquennio l’esperimento, troppo ambizioso per i tempi, si concluse con tre sole pubblicazioni. Quella della Società Accademica è un’altra storia. «Certo, spiega l’attuale presidente Tiziano Passera, allora le risorse umane ed economiche erano ridotte, ma poi l’Associazione è riuscita a realizzare i suoi scopi». Grazie all’impulso dei fondatori e all’apporto di uno «zoccolo duro» di studiosi locali, dopo un paio d’anni di fisiologico assestamento, l’Associazione fu infatti in grado di mettere in piedi una vasta attività editoriale, suo «punto di forza» ancora oggi, fatta di pubblicazioni via via sempre più consistenti. E nel 1975, dopo un tentativo isolato di qualche anno prima, riuscì a dotarsi anche di un «Bollettino» annuale (regolarmente pubblicato fino ad oggi), pensato come «un ponte tra tutti i soci», secondo le intenzioni dell’allora presidente Ugo Torra. Sfornando vere e proprie «pietre miliari» della storiografia canavesana, l’Associazione riuscì a diventare ben presto un punto di riferimento per cultori e appassionati. All’inizio del secolo poi un colpo di scena: nel 2001 la SASAC rinasce, pur sempre all’insegna della continuità, come ASAC stabilendo nello statuto la sua «durata illimitata». E oggi, con più di 200 iscritti (di cui il 20% fuori dal Canavese), nonostante lo scarso ricambio generazionale, guarda comunque con fiducia al futuro.

Progetti

Sulla realizzazione di una storia di Ivrea, progetto già in cima alla lista dei desideri dei fondatori, Passera ricorda «la più complessa, impegnativa e al tempo stesso gratificante impresa editoriale» che portò, nel 1976, alla riedizione dell’Istoria di Ivrea di Giovanni Benvenuti, erudito prete eporediese. Storia settecentesca in parte aggiornata da Vecchia Ivrea di Francesco Carandini del 1914 (ristampata nel 1927 e nel 1963) e dalla storia breve di Federico Perinetti del 1989. Ma manca ancora una storia complessiva e dettagliata della città. Che qualche storico prima o poi si cimenterà nell’impresa? Passera ci spera perché, come ricorda, «la ricerca locale non è la Cenerentola della storia!».

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