Ex carabiniere

Addio all'Appuntato Martelli, anche dopo il congedo restò al servizio della comunità leinicese

Si è spento a 62 anni. Sabato i funerali

Addio all'Appuntato Martelli, anche dopo il congedo restò al servizio della comunità leinicese
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Addio all'Appuntato Martelli, anche dopo il congedo restò al servizio della comunità leinicese. Sabato i funerali.

Addio all'Appuntato Martelli

Ci sono persone che passano nella vita di una comunità in punta di piedi, ma lasciano impronte profonde come quelle sulla neve fresca. L'Appuntato Vincenzo Martelli era una di queste. Se n'è andato a soli 62 anni, troppo presto per chi lo conosceva e lo amava, troppo presto per Leini, che lo considerava uno dei suoi figli migliori, anche se era nato laggiù, a Vazzano, in quella Calabria che forma uomini tenaci come ulivi secolari.
La sua storia è quella di tanti carabinieri meridionali che hanno trovato al Nord non solo un lavoro, ma una seconda casa. Arrivato a Leinì nel 1991, Martelli non si è limitato a indossare una divisa: l'ha riempita di umanità. Per ventiquattro anni, fino al congedo nel 2015, è stato il volto gentile dell'Arma in paese, quello che sapeva trasformare una caserma in un punto di riferimento per tutti.

Al servizio della comunità

I comandanti che si sono succeduti nel tempo parlano di lui come si parla di un amico, prima ancora che di un collaboratore. Perché Vincenzo aveva capito che l'autorità non si impone: si conquista, giorno dopo giorno, con la disponibilità e il rispetto. Era uno di quei carabinieri vecchio stampo che sanno che il loro mestiere non è solo far rispettare la legge, ma anche, e soprattutto, servire la comunità.
Anche dopo il congedo, non ha smesso di essere un punto di riferimento. Come volontario dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Leini, ha continuato a donare il suo tempo agli altri, come se quella divisa non l'avesse mai tolta, come se quel giuramento di fedeltà fatto da giovane non avesse una data di scadenza.

Sabato i funerali

Se ne va un pezzo di storia di Leini, un calabrese che è diventato piemontese senza perdere il calore del Sud. Lascia la moglie, i figli, e una comunità intera che oggi si stringe attorno alla sua famiglia. Ma lascia soprattutto un esempio: quello di chi ha saputo trasformare un lavoro in una missione, una caserma in una casa, un paese in una famiglia. Le eseqeuie saranno celebrate sabato 26 ottobre alle 11,30 presso la chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo.

 

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