Chieste le dimissioni del presidente del Consiglio comunale Luca Spitale dai gruppi di opposizione a Ivrea.
Chieste le dimissioni
A Ivrea sono state chieste oggi (venerdì 29 novembre 2024) le dimissioni del presidente del Consiglio comunale Luca Spitale dai gruppi di opposizione, guidati da Andrea Cantoni (centro-destra), Massimiliano De Stefano (Azione - Italia Viva), Elisabetta Piccoli (Progetto Ivrea), Gabriele Garino (FdI), Paolo Noascone (Lista civica Sertoli).
La proposta di revoca
La proposta di revoca era già stata annunciata nel corso del Consiglio comunale di lunedì, 25 novembre 2024, a seguito dell'ennesima scorrettezza, secondo i gruppi opposizione, tanto da aver definito il comportamento di Spitale (nella foto) "più da capogruppo del Pd che da presidente del Consiglio comunale". E lui si era giustificato dicendo che in quanto consigliere eletto poteva esprimere un'opinione.
L'intervento di Spitale
"Si fanno, non si minacciano, lo faccia, non la minacci - così Spitale aveva replicato a Cantoni sulla presentazione della richiesta di revoca mentre in assise civica si stava parlando del tema sicurezza e poco prima era stata approvata una proposta del Pd finalizzata a chiedere fondi per attivare una convenzione con il Commissariato al fine di sbrigare pratiche relative alle richieste degli stranieri in città tramite il Municipio - Il problema della sicurezza lo percepiamo esattamente nello stesso modo - le parole di Spitale alzandosi in piedi - E' una necessità perseguire a tutti i costi la sicurezza, ma sta diventando una battaglia teorica. Andando oltre - ha proseguito - la connessione pericolosa di fronte al tema è che non dovrebbe centrare con la situazione degli stranieri". Poi Spitale ha rimarcato quanto sia necessaria la parità di diritti in tema di integrazione: "Poi ci stupiamo se una seconda o terza generazione matura un approccio di odio verso una società, venendo additati sempre come diversi, e senza venire posti in condizione di non poter contribuire onestamente. Non si può avere un lavoro onesto o una casa senza permesso di soggiorno". Ed ancora: "Oggi ne raccogliamo i tristi esiti, serve urgentemente una sanatoria. La parola clandestino è anacronistica, si parla ancora di reato di clandestinità. Serve avere gli stessi strumenti, non creiamo artificialmente delle precarietà di cittadinanza, il tema sicurezza bisogna guardarlo in faccia in maniera onesta". Si potrebbe dire sia stata la "goccia che ha fatto traboccare il vaso". Tant'è che subito dopo l'intervento, De Stefano ha ricordato a Spitale di essere il presidente del Consiglio comunale e non il capogruppo del Pd.
La reazione dei gruppi d'opposizione
Nella proposta di revoca presentata venerdì 29 novembre 2024 i gruppi d'opposizione hanno elencato una lunga serie di episodi avvenuti anche durante altri Consigli comunali in palese contrasto con il Regolamento comunale. Non solo: trattandosi di una questione ormai da tempo aperta quella con il presidente del Consiglio comunale, è stato evidenziato anche come Spitale abbia violato la "segretezza" richiesta per la Commissione vigilanza e controllo. Ma fra le tante violazioni al Regolamento comunale, per le minoranze, c'è su tutte la "rilevante parzialità".