Carola, la giovane mamma che ha ucciso la figlioletta di 10 mesi: «Non ricordo nulla, neppure di essermi ferita»
La donna, in stato d’arresto nel reparto detenuti delle Molinette, è stata interrogata dal magistrato
Carola, la giovane mamma che ha ucciso la figlioletta di 10 mesi: «Non ricordo nulla, neppure di essermi ferita». La donna, in stato d’arresto nel reparto detenuti delle Molinette, è stata interrogata dal magistrato.
«Non ricordo nulla, neppure di essermi ferita»
«Non ricordo nulla ... neppure di essermi ferita...». Carola Finatti è stata sentita dal pubblico ministero della Procura di Ivrea Elena Parato presso il reparto detenuti dell’ospedale m Molinette di Torino dove si trova in stato d’arresto. Al suo fianco l’avvocato di fiducia, il torinese Wilmer Perga che ha preso il posto del legale d’ufficio Alberto Bazzani del Foro di Ivrea. «Carola è tranquilla - racconta l’avvocato Perga - ma è come se fosse vittima di un vero e proprio black out. Infatti non ricorda nulla di quel tragico venerdì. Neppure di essersi ferita. Ecco ha ricordi solamente del prima... della mattinata ma nulla più».
Il brutto male
Proprio quel venerdì pomeriggio 22 novembre la donna avrebbe dovuto incontrare lo psicologo che la segue per gestire alcune problematiche insorte dopo la nascita della bambina: «Quanto sta accadendo a Carola è perfettamente compatibile con il trauma post parto - prosegue l’avvocato Perga - adesso non resta che attendere la perizia psichiatrica che la Procura di Ivrea richiederà per accertare la capacità di intendere e di volere della mia assistita».
Il tempo si è come fermato in via Grazioli da quella tragica, tarda, mattinata di venerdì 22 novembre quando la piccola Perla Parrinello, di 10 mesi, ha perso la vita. La stradina interna che porta all’abitazione della famiglia è interdetta all’accesso con l’abitazione posta sotto sequestro dalla Procura di Ivrea. Sull’ingresso del civico 39 campeggia la scritta: «Immobile sottoposto a sequestro penale su disposizione dell’autorità giudiziaria». Appena poco più sotto un bavaglino da neonato con la scritta “Perla” a simboleggiare il dramma di familiari, amici e dell’intera comunità nolese.
Cosa è accaduto il 22 novembre
«Non ce la faccio più... non riesco a tenere la bambina.. Non ce la faccio più a crescerla...» sono alcuni degli angoscianti bigliettini lasciati da Carola Finatti , mamma di 34 anni, prima di uccidere la sua Perla, la figlia che avrebbe compiuto, mercoledì 27 novembre, 10 mesi. Proprio il venerdì della tragedia, la donna avrebbe dovuto incontrare lo psicologo che la segue per gestire alcune problematiche insorte dopo la nascita della bambina. Pare fosse in cura da diversi mesi con i famigliari che, spesso, facevano a turno per non lasciarla mai da sola. Che dire? Nulla. Non ci sono parole per tentare di spiegare la tragedia che ha, in pochi attimi, gettato nel dramma due famiglie in un’abitazione di via Grazioli, civico 39, alla periferia di Nole, nella tarda mattinata di venerdì 22 novembre.
Ricostruire la tragedia
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Compagnia di Venaria è stato il papà della piccola, Antonio Parrinello, 35enne, impiegato in una ditta del territorio, di ritorno dal lavoro, a scoprire la tragedia, intorno alle 12,45. L’uomo era tornato a casa prima dal lavoro proprio per accompagnare Carola alla seduta di psicoterapia del pomeriggio. La porta dell'abitazione era chiusa a chiave dall’interno e la compagna non rispondeva al telefonino. Antonio, sempre più allarmato, è riuscito a entrare da una finestra trovando il corpo della neonata annegata nella vasca da bagno. In salotto la mamma, in stato confusionale, ferita in più parti del corpo con un coltello da cucina. L’arma le ha procurato ferite leggere da taglio a livello dei polsi e dell’addome. Numerose e più profonde invece sul collo, soprattutto all’altezza della tiroide, vicino la trachea. L’uomo ha subito allertato il 118 ma tutti i tentativi di rianimare la piccola da parte del personale della Pubblica Assistenza Croce Reale di Robassomero sono stati inutili. Carola invece è stata portata d'urgenza, con l'elisoccorso, all'ospedale Molinette di Torino. È stata operata al collo dall'equipe degli otorini diretta dal professor Giancarlo Pecorari, poi ricoverata nel reparto di rianimazione diretto dalla dottoressa Marinella Zanierato. Antonio Parrinello ha raccontato in lacrime ai Carabinieri: «Carola e io eravamo insieme da 18 anni. Abbiamo fortemente voluto la nascita di Perla».