sanità in tilt

Ospedale di Ciriè: paziente per tre giorni su una barella per un cd smarrito

Un anziano con una vertebra fratturata bloccato per 72 ore al Pronto Soccorso di Ciriè a causa di un disguido tra ospedali

Ospedale di Ciriè: paziente per tre giorni su una barella per un cd smarrito
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Ospedale di Ciriè: paziente per tre giorni su una barella per un cd smarrito. Un anziano con una vertebra fratturata bloccato per 72 ore al Pronto Soccorso di Ciriè a causa di un disguido tra ospedali. L’ASL TO4 si scusa, ma il caso riaccende il dibattito sui disservizi sanitari.

Ospedale di Ciriè:  tre giorni su una barella per un cd smarrito

«Siamo molto dispiaciuti per il disguido che si è verificato...». Ovvero: tre notti e tre giorni su una barella con una vertebra fratturata prima di essere ricoverato in reparto solamente venerdì 14 febbraio. Un anziano residente nel Ciriacese, ha trascorso quasi 72 ore nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ciriè, in attesa di un intervento che non è mai arrivato. La sua storia si aggiunge a una lista sempre più lunga di episodi di disagi e disservizi nella sanità pubblica. Tutto ha avuto inizio martedì 11 febbraio, quando l’uomo, mentre aggiustava una serranda in casa, è caduto da una scala. Una diagnosi immediata: frattura della vertebra L2. Ricoverato al Pronto Soccorso di via Battitore , sottoposto agli accertamenti di rito, ha ricevuto la notizia che sarebbe stata necessaria una consulenza specialistica per stabilire il trattamento più adeguato. E qui inizia l’odissea.

I fatti

Secondo quanto emerso, il team medico dell’Ospedale di Ciriè era pronto a operare, ma ha ritenuto opportuno chiedere una consulenza al CTO di Torino, punto di riferimento per la traumatologia d’urgenza. La prassi prevede che la documentazione clinica e le immagini degli accertamenti vengano inviate tramite un fattorino dell’ASL, il quale, secondo la versione dell’azienda sanitaria, ha regolarmente consegnato tutto al CTO. Ma qui il meccanismo si inceppa. Gli specialisti del CTO, contattati dall’Ospedale di Ciriè, hanno riferito di non aver ricevuto nulla. Il cd con le immagini diagnostiche, indispensabile per valutare l’intervento, si sarebbe perso nel passaggio tra i due ospedali. Senza una risposta certa, il caso di Mario è rimasto in sospeso. Nel frattempo, il paziente è rimasto parcheggiato su una barella, senza poter mangiare, nell’attesa di un parere che non è mai arrivato.

La risposta dell'Asl To4

Dopo giorni di attesa e di polemiche, l’ASL TO4 ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla vicenda:
«Il signore ha avuto accesso al Pronto Soccorso di Ciriè nella tarda mattinata di martedì 11 febbraio e, dopo aver effettuato gli accertamenti strumentali necessari, è stata richiesta una consulenza al CTO di Torino. Come avviene in questi casi, copia della documentazione clinica e delle relative immagini è stata portata al CTO da un fattorino dell'ASL TO4 e regolarmente consegnata. Ma lo specialista interessato, contattato dall’Ospedale di Ciriè, ha riferito di non averla in suo possesso. Ieri pomeriggio (giovedì 13 febbraio ndr) è stata richiesta una consulenza allo specialista del Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco di Torino e nella mattinata di venerdì 14 gli è stata consegnata copia della documentazione clinica e delle relative immagini. Siamo molto dispiaciuti per il disguido che si è verificato, ma si precisa che il signore è continuamente monitorato clinicamente e controllato e non presenta complicanze».

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