La crisi

Gurit, incentivi e cassa sino a fine anno, ma i lavoratori non ci stanno

I dipendenti licenziati di fronte alla chiusura: «Stiamo continuando ad avere commesse e a lavorare. Ed è questo ciò che vogliamo continuare a fare»

Gurit, incentivi e cassa sino a fine anno, ma i lavoratori non ci stanno
Pubblicato:

Gurit, incentivi e cassa sino a fine anno, ma i lavoratori non ci stanno

La crisi

La crisi dello stabilimento Gurit di Volpiano entra in una fase cruciale. Dopo settimane di incontri tra l’azienda e i sindacati la multinazionale svizzera, che a fine gennaio ha annunciato la chiusura del sito volpianese con conseguente licenziamento dei suoi dipendenti (circa 90 persone coinvolte se consideriamo anche gli interinali), ha infatti iniziato a mettere in campo le prime proposte economiche a sostegno dei lavoratori coinvolti.

Il terzo vertice

Mercoledì 19 febbraio si è tenuto il terzo vertice tra i rappresentanti della Gurit e le organizzazioni sindacali durante il quale sembra che si sia registrato qualche passo avanti rispetto ai precedenti incontri principalmente interlocutori, uno di quali svoltosi lunedì 10 febbraio alla presenza del presidente del CdA Daniel Sven Dahlqvist, firmatario della procedura di licenziamento, in occasione del presidio dei lavoratori davanti all’Unione industriali di Torino.

Il commento del sindacalista

«L’azienda – dichiara Carlo Giunta della Filctem Cgil – è disposta a offrire incentivi economici e la cassa integrazione straordinaria per cessazione fino alla fine dell’anno. Tuttavia, un accordo sui licenziamenti, su cui continuano ad insistere, non lo faremo mai. Restiamo convinti che non sia la strada giusta», se non altro perché, ribadiscono i sindacati, la decisione non nasce da una crisi, ma dalla deliberata volontà di produrre altrove.

La testimonianza di un operaio

Lunedì scorso le proposte dell’azienda sono state portate in assemblea ai lavoratori, che le hanno ritenute «insoddisfacenti». «Ci hanno offerto un incentivo di quattro mensilità per chi va direttamente in NASpI e di due per chi può accedere alla cassa integrazione – afferma Francesco Firicano, impiegato nel controllo qualità –, ma è pur sempre una cassa finalizzata alla chiusura, quando invece noi stiamo continuando ad avere commesse e a lavorare. Ed è questo ciò che vogliamo continuare a fare».

La trattativa resta aperta

Il prossimo incontro tra le parti – il quarto da quando è stata annunciata la crisi e proclamato lo stato di agitazione – si è svolto giovedì 27 febbraio. La trattativa resta ancora aperta, non essendo ancora scaduto il termine dei 75 giorni, con sindacati e dipendenti che chiedono all’azienda un impegno maggiore per salvaguardare l’occupazione e il futuro di decine di famiglie. Nelle prossime settimane si capirà meglio se la Gurit sarà disposta a fare ulteriori concessioni o se la chiusura resterà l’unico, drammatico, scenario possibile.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali