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Piemonte, allarme sportelli bancari: 63% dei comuni senza servizi, rischio esclusione per 600.000 residenti

La chiusura di 33 sportelli entro il 2025, annunciata da Intesa Sanpaolo, aggrava la desertificazione bancaria nei territori montani. UNCEM e sindaci chiedono un intervento urgente alla Regione

Piemonte, allarme sportelli bancari: 63% dei comuni senza servizi, rischio esclusione per 600.000 residenti
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Piemonte, allarme sportelli bancari: 63% dei comuni senza servizi, rischio esclusione per 600.000 residenti. La chiusura di 33 sportelli entro il 2025, annunciata da Intesa Sanpaolo, aggrava la desertificazione bancaria nei territori montani. UNCEM e sindaci chiedono un intervento urgente alla Regione.

Piemonte, allarme sportelli bancari

Dei 489 comuni montani, 369 (circa il 75,5%) non dispongono di sportelli bancari. Le province di Torino e Cuneo sono tra le più colpite, con una media di 38 sportelli ogni 100.000 abitanti. Intesa Sanpaolo prevede la chiusura di 33 sportelli in Piemonte entro il 2025, con scadenze tra giugno e ottobre. La situazione corre il rischio di diventare insostenibile per il taglio dei servizi su territori decentrati che hanno già sofferto della chiusura degli uffici postali e che ora, con buona pace anche di molti correntisti e di imprese locali, avranno un’ulteriore difficoltà ad accedere ai servizi.

Intervento urgente

Questo fenomeno rischia di escludere un numero crescente di persone e di aziende di piccole e medie dimensioni dai servizi bancari tradizionali, aumentando le difficoltà, com’è stato anche sottolineato da UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) il cui presidente Marco Bussone ha chiesto un'interlocuzione con l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) e gli istituti di credito per fermare la chiusura indiscriminata degli sportelli e garantire la presenza di servizi bancari nei piccoli comuni dove oltretutto non sempre c'è un'ottimale copertura della rete digitale.

UNCEM, insieme a molti sindaci, si sta mobilitando contro questa tendenza, che considera una minaccia al tessuto sociale ed economico delle aree montane e rurali ma la Regione come pensa di contrastare le decisioni dei grandi gruppi bancari?

Ho presentato un’interrogazione urgente per sapere se la Regione Piemonte ha avviato un monitoraggio della chiusura degli sportelli bancari nei comuni piemontesi e quali dati siano disponibili in merito , se intende *promuovere un tavolo di confronto con ABI e gli istituti di credito per individuare soluzioni che consentano di mantenere attivi gli sportelli bancari nei comuni a maggior fragilità sociale e nelle aree interne.

Mi auguro che si tenga presente che il 63% dei comuni piemontesi è privo di sportelli bancari e piu di seicentomila residenti sono senza servizio. Ma non siamo di fronte a un destino ineluttabile. La Giunta e il Presidente della Regione facciano sentire la propria voce come attori principali e difendano il territorio che governano.

I numeri

In Piemonte, 369 dei 489 comuni montani (circa il 75,5%) sono privi di sportelli bancari. Le province di Torino e Cuneo sono tra le più colpite, con una media di 38 sportelli ogni 100.000 abitanti. A peggiorare la situazione, Intesa Sanpaolo ha annunciato la chiusura di 33 sportelli entro il 2025, tra giugno e ottobre. Una dinamica che aggrava le difficoltà di cittadini e imprese locali, già penalizzati dalla chiusura degli uffici postali, creando un vuoto di servizi essenziali nei territori decentrati. UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), con il presidente Marco Bussone, ha chiesto un confronto urgente con ABI e gli istituti di credito per fermare la chiusura indiscriminata degli sportelli e garantire l’accesso ai servizi bancari anche nei comuni più fragili, dove spesso manca anche una copertura digitale adeguata. Questa tendenza rappresenta una minaccia concreta per la tenuta sociale ed economica delle aree interne. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente alla Regione Piemonte per sapere se esista un monitoraggio sulle chiusure e se si intenda promuovere un tavolo di confronto con le banche per individuare soluzioni praticabili. Il 63% dei comuni piemontesi è senza sportello bancario e oltre 600.000 residenti risultano esclusi dai servizi. Non è un destino ineluttabile: la Regione deve intervenire con forza per difendere il diritto all’accesso ai servizi nei territori montani.

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