Maltempo in Piemonte: Regione al lavoro per la stima dei danni e la richiesta dello Stato di emergenza
Il presidente della Regione Alberto Cirio: «Lavoriamo alla stima precisa dei danni per la rapida istruttoria della richiesta di Stato di emergenza da parte del governo»

Maltempo in Piemonte: Regione al lavoro per la stima dei danni e la richiesta dello Stato di emergenza
Il vertice
Sabato 19 aprile si è svolto in video collegamento il vertice tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori alla Protezione civile Marco Gabusi e quello agli Enti locali Enrico Bussalino, con i presidenti delle province piemontesi e i rappresentanti degli enti locali Anci, Uncem, Upi, Anpci e Ali. Durante la riunione i presidenti delle province hanno evidenziato come la macchina di Protezione civile abbia consentito di contenere i danni, così come gli importanti interventi di messa in sicurezza di grandi fiumi e versanti che sono stati fatti negli anni successivi all’alluvione del 1994. I presidenti hanno poi illustrato la situazione di strade e frane nei rispettivi territori e sottolineato la preoccupazione per il maltempo previsto nei prossimi giorni.
I fatti
Durante l’evento del 15-17 aprile 2025, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha inizialmente emesso un’allerta gialla per rischio idrogeologico sulle zone alpine nordoccidentali, poi elevata ad arancione e successivamente a rossa su alto vercellese, biellese e parte del torinese, a causa del rapido peggioramento delle condizioni meteo. L’allerta arancione è stata estesa a gran parte della regione. È stato attivato il monitoraggio H24, con bollettini ogni 6 ore e un’intensificazione del presidio in Sala Rischi. Arpa ha anche aumentato la frequenza delle simulazioni sul fiume Po e rafforzato la comunicazione al pubblico tramite il sito e il canale X (ex-Twitter).
I dati
Dal 15 al 17 aprile 2025 il Piemonte è stato interessato da precipitazioni molto intense, con accumuli fino a oltre 500 mm in 72 ore, specialmente sulle Alpi del Torinese, Biellese e Verbano, e valori superiori ai 200 mm sull’Appennino Ligure. L’evento, pur in primavera, ha mostrato caratteristiche tipicamente autunnali, paragonabili alle alluvioni del 1994, 2000, 2016 e 2020, sia per intensità che per distribuzione areale. Rispetto all’evento del 2000, la durata è stata inferiore (72 ore contro 96), con valori massimi più contenuti, ma con portata del Po quasi equivalente (10300 m³/s contro 10500). Le vallate occidentali del Cuneese sono state meno colpite, mentre si sono registrate piene significative nei bacini del Belbo e della Bormida.
L'intervento del presidente
«Grazie all’accuratezza delle previsioni di Arpa e alla tempestività degli interventi dei tecnici e della nostra protezione civile, che in poche ore ha saputo mettere in campo oltre 1500 volontari, pare che la situazione più critica sia passata, anche se le previsioni per le prossime ore non ci consentono di abbassare la guardia – ha spiegato il presidente Cirio, aprendo la riunione – Vanno monitorate con particolare attenzione le frane: sono oltre 500 quelle già censite, ma il numero potrebbe aumentare. Alle Province abbiamo chiesto di lavorare da subito a una stima dei danni in modo da avere per i primi giorni della prossima settimana un conteggio il più possibile accurato da fornire al governo per l’istruttoria necessaria al riconoscimento dello Stato di emergenza che è essenziale per la copertura delle opere di somma urgenza per le quali la Regione ha già garantito i primi 5 milioni, ma che stimiamo superino i 15 milioni di euro. Ho sentito più volte in questi giorni il ministro Nello Musumeci e il vicepresidente Antonio Tajani, che durante il Consiglio dei ministri di ieri hanno posto la questione all’attenzione del governo, da cui abbiamo avuto importanti rassicurazioni su supporto e vicinanza».
Il commento degli assessori
«Ancora una volta il nostro sistema di protezione civile è stato in grado di affrontare un evento atmosferico straordinario per modalità e per il periodo dell’anno in cui si è verificato: siamo stati al lavoro nelle 30 ore dell’emergenza e da ieri sono iniziati i sopralluoghi per ripristinare le situazioni più importanti, questo è frutto dello straordinario lavoro di squadra tra regioni enti locali e volontari. A questo va aggiunta la costante collaborazione tra la Regione e gli enti locali – Comuni, Province e Città metropolitana – che si conferma fondamentale sia per la gestione delle fasi di emergenza sia per quella della ricostruzione», hanno dichiarato gli assessori alla Protezione civile Marco Gabusi e agli Enti locali Enrico Bussalino.