Scuole montane: il Consiglio di Stato fissa un limite alla chiusura

Le scuole montane potranno essere chiuse solo in casi eccezionali, per garantire istruzione e coesione nei territori alpini
Garantire il diritto allo studio nelle aree meno accessibili
Con la sentenza n. 2202 del 2025, il Consiglio di Stato ha ribadito un principio fondamentale: le scuole montane possono chiudere solo in casi del tutto eccezionali. La decisione risponde alla necessità di garantire il diritto allo studio nelle aree interne e meno accessibili, salvaguardando al contempo il tessuto sociale e culturale delle comunità montane.
Presidio del territorio e contrasto allo spopolamento
Nel caso esaminato, il Consiglio di Stato ha preso in esame la soppressione di un istituto scolastico collocato in un comune di montagna. I giudici hanno sottolineato che la normativa di settore riconosce il valore particolare di questi contesti territoriali. Le scuole in montagna non svolgono solo una funzione educativa: rappresentano un presidio fondamentale per la coesione sociale e per il contrasto allo spopolamento.
Uncem: "Riorganizzare il modello organizzativo delle scuole nei piccoli Comuni"
L'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti montani ha chiesto in diverse occasioni al ministro Valditara di organizzare un tavolo di alto livello con esperti, amministratori, rappresentanti delle istituzioni "per ripensare il modello organizzativo delle scuole nei piccoli Comuni, nei territori montani e interni del Paese. Anche alla luce della Strategia Aree interne e della prossima nuova legge sulla Montagna. Uncem ha richiamato l'importantissimo lavoro per riorganizzare il sistema scolastico nei territori, alla luce della crisi demografica. In questa direzione conta ed è decisiva l'organizzazione istituzionale dei Comuni sui territori. Il modello organizzativo va ripensato insieme, oltre i municipalismi e i campanilismi".