Dal laboratorio di Volpiano al palco di Mengoni: le maschere 3D di Giulio Madlena conquistano l’Europa
Il designer 30enne, conosciuto come MadProp, ha realizzato in stampa 3D le maschere di scena del tour celebrativo dei 15 anni di carriera di Marco Mengoni, viste da migliaia di spettatori in Italia e all’estero

Dal laboratorio di Volpiano al palco di Mengoni: le maschere 3D di Giulio Madlena conquistano l’Europa. Il designer 30enne, conosciuto come MadProp, ha realizzato in stampa 3D le maschere di scena del tour celebrativo dei 15 anni di carriera di Marco Mengoni, viste da migliaia di spettatori in Italia e all’estero.
Dal laboratorio di Volpiano al palco di Mengoni
Ha una sfumatura volpianese il grandioso tour che Marco Mengoni sta portando in giro per l’Italia e l’Europa. Quella sfumatura porta il nome di Giulio Madlena, 30 anni, giovane designer volpianese, conosciuto come MadProp. Per celebrare 15 anni di carriera, Mengoni ha pensato un grande spettacolo tra musica e teatro e, proprio nella creazione dei costumi degli artisti, entra in gioco il lavoro di Giulio, che ha progettato e stampato in 3D alcune maschere di scena indossate sul palco. Le maschere, costruite utilizzando materiali come Pla, Tpu e Abs, vengono mostrate in due momenti significativi dello show: all’inizio, a introdurre lo spettacolo, e durante la celebre canzone «Ti ho voluto bene veramente».
La carriera di Giulio Madlena
Una passione, quella di Giulio, coltivata da anni e ispirata al mondo dei cinecomic e delle serie tv, che lo ha portato a realizzare oggetti unici, frutto di una combinazione tra design, artigianato e tecnologia. «Ho iniziato come perito informatico – racconta – e mi sono avvicinato alla stampa 3D per hobby, ma dal 2018 sto cercando di fare diventare questa mia passione una realtà lavorativa. C’è un grande lavoro di studio dietro. Devi imparare a disegnare e a tenerti sempre aggiornato sulle nuove tecniche utilizzate in questo campo». Da appassionato di videogiochi e supereroi, Giulio ha cominciato creando elmetti passando, in seguito, alle maschere.
L'occasione «piovuta giù dal cielo»
Poi, la svolta – o come la definisce lui stesso – un’occasione «piovuta giù dal cielo»: «Attraverso un conoscente di San Marino ho incontrato una persona che lavorava con Mengoni. E da lì è iniziato tutto. Questa collaborazione è stata per me un’importante esperienza che mi ha dato la possibilità di progettare e realizzare su richiesta degli oggetti che faranno il giro del mondo negli stadi migliori d’Europa. Ne vado molto fiero».