Benvenuto don Claudio: Cuorgnè, Canischio, Prascorsano e San Colombano accolgono il nuovo parroco.
Benvenuto don Claudio
«L’inizio di una nuova missione è carico di aspettativa, penso alle vostre, penso alle mie, e anche di trepidazione: “ce la faremo a fare quello che ci è richiesto?”», con queste parole don Claudio Amedeo Baima Rughet ha iniziato il proprio discorso rivolto ai parrocchiani, vecchi e nuovi, che hanno partecipato, domenica pomeriggio in San Dalmazzo a Cuorgnè, alla messa di insediamento come nuovo parroco di Canischio, Cuorgnè, Prascorsano e San Colombano. È stato un pomeriggio intenso, che ha visto riunirsi nella cittadina alto canavesana non solo i fedeli delle parrocchie che don Claudio è chiamato ora a seguire, ma anche i vecchi parrocchiani che hanno voluto stargli affianco all’inizio di questa sua nuova avventura. La celebrazione ha avuto inizio in piazza Martiri della Libertà dove i fedeli, guidati dai quattro Sindaci (Riccardo Giuseppe Rosa Cardinal, Giovanna Cresto, Piero Rolando Perino e Diego Galletto) hanno accolto il nuovo Parroco per i primi saluti. A fornire la colonna sonora un formazione che vedeva insieme i musici della Società filarmonica dei Concordi di Cuorgnè e quella unificate di San Bertot di Canischio e Prascorsano.
Il saluto istituzionale
Preceduti dalla banda le autorità hanno accompagnato don Claudio fino a San Dalmazzo, salendo lungo via Garibaldi, seguiti da una processione di fedeli. Sulle scale della Parrocchiale il primo saluto ufficiale, con Rosa Cardinal che ha parlato a nome di tutte e quattro le comunità: «Su accordo dei quattro Consigli Parrocchiali – ha spiegato Cresto – sarà uno solo il saluto, proprio per indicare quell’unità che speriamo ci contraddistingua negli anni a venire». Il Sindaco di Canischio ha prima di tutto espresso il benvenuto delle quattro amministrazioni con «Gioia ed emozione». «Con il suo arrivo si apre una nuova pagina, certi che saprà scriverla con dedizione e spirito di servizio. Noi le assicuriamo collaborazione per fare il cammino insieme». A prendere quindi la parola Sergio Motta, Sindaco di Corio: «A malincuore dobbiamo cedere don Claudio a un altro territorio, sicuri che saprà lavorare altrettanto bene a come ha fatto in questi lunghi anni da noi».
Sacerdote dei giovani
Don Claudio ha preferito, per rivolgersi ai vecchi e nuovi parrocchiani, aspettare la fine messa di insediamento, officiata dal Vescovo Vicario di Torino Monsignor Alessandro Giraudo. Prima che prendesse la parola, “l’addio” da parte di suoi vecchi parrocchiani. Il primo, un giovane che, prima di “affidare” il don ai coetanei delle nuove parrocchie, ha ricordato come le esperienze dei giovani di Corio siano state legate a don Claudio, che ha iniziato il suo percorso di fede quando loro nascevano. Don Claudio, originario proprio di Corio, è nato a Ciriè nel 1967. Nel 1995 si laurea in Giurisprudenza e nel 2002 viene ordinato. Inizia il suo ministero come vice parroco proprio a Canischio e amministratore delle parrocchie di Rocca, Levone, Barbania e San Francesco al Campo. Diviene quindi parroco di Corio, Front e Rivarossa. Da fine 2015 è delegato arcivescovile per il Diaconato permanente e responsabile per la formazione dei candidati, infatti molti diaconi erano domenica presenti per accompagnarlo. Un incarico che non abbandonerà: «Questo sarà un motivo di impegno extra parrocchiale – ha evidenziato il nuovo don -, qualche volta mancherò dalla Parrocchia perché starò con loro… a cominciare da domenica prossima. Sono appena arrivato e già manco!», è stato l’avviso del don, accolto da risate e applausi da parte dei presenti.