INCONTRO-DIBATTITO

“Il complesso militare-digitale. Big Tech, guerra e sgretolamento della democrazia”

“Il complesso militare-digitale. Big Tech, guerra e sgretolamento della democrazia”

Dario Guarascio, docente di economia e politiche dell’innovazione all’Università La Sapienza di Roma, ospite del Forum Democratico di Ivrea

La concentrazione di potere economico e tecnologico

Venerdì 31 ottobre, il Forum Democratico “Tullio Lembo” di Ivrea, propone l’evento dal titolo “Il complesso militare-digitale. Big Tech, guerra e sgretolamento della democrazia”. Si tratta di un incontro, con inizio alle ore 18 in collegamento Zoom con l’Università La Sapienza di Roma, con Dario Guarascio, docente di economia e politiche dell’innovazione e attualmente in libreria con il volume “Il complesso militare digitale” edito da La Terza. L’incontro, si legge nella presentazione, parte dalla premessa che trent’anni fa internet sembrava promettere libero e illimitato accesso alla conoscenza diffondendo così opportunità economiche e di prosperità. Nel nuovo mondo i confini sembrano destinati a rarefarsi riducendo il rischio di nuovi conflitti. Oggi la realtà sembra molto diversa: una concentrazione di potere economico e tecnologico senza precedenti, montanti diseguaglianze e conflitti regionali che si moltiplicano rendendo concreto il timore di una guerra globale.

Un nuovo complesso militare-digitale

A dominare la scena sono le grandi piattaforme digitali statunitensi (Big Tech) cui si contrappongono controparti cinesi quali Alibaba, Baidu o Tencent, il cui valore mercato supera ormai il Pil dell’Unione Europea. L’incontro mostrerà come, all’origine di questo potere, vi sia un nuovo complesso militare-digitale, una sinistra alleanza tra le Big Tech e gli apparati militari dello Stato.

La necessità di democratizzare le tecnologie digitali

La dipendenza tecnologica nei confronti delle Big Tech e il loro connesso potere economico non sono solo forieri di gravi squilibri economico-sociali, ma sono direttamente collegati all’infiammarsi delle tensioni tra poli che si contendono l’egemonia globale. Ciò impone una riflessione profonda circa la necessità di democratizzare le tecnologie digitali.”