Il lutto

Anche il Canavese piange Beppe Vessicchio

Il grande compositore di origini napoletane è stato più volte ospite di «Tre Terre» dopo la partecipazione a Calici 2023

Anche il Canavese piange Beppe Vessicchio

Anche il Canavese piange Beppe Vessicchio

Quando il Maestro frequentava le «Tre Terre»

Il mondo della musica è in lutto per la scomparsa del maestro Beppe Vessicchio, volto amato del Festival di Sanremo, morto a Roma all’età di 69 anni a causa di una polmonite interstiziale. Ma il grande compositore di origini napoletane ha lasciato un segno profondo anche nel Canavese, che aveva imparato ad amare e che oggi perde un amico vero e sincero. Negli ultimi anni Vessicchio aveva intrecciato un legame autentico con il territorio, partecipando più volte a eventi culturali. In particolare, era stato ospite ad Agliè, nel luglio 2023, in occasione di «Calici», dove aveva conquistato il pubblico con la sua semplicità e la passione per il dialogo tra musica e natura. Nel settembre dello stesso anno aveva partecipato alla prima edizione del Festival Olistico di Forno. Nel febbraio 2024 era poi tornato a Castellamonte, ospite del Centro Martinetti, per un incontro dedicato ai «Diritti della Terra», e solo lo scorso settembre aveva partecipato, a Vidracco, a un convegno organizzato da Damanhur sull’energia vitale, lasciando anche in quell’occasione il segno della sua sensibilità artistica.

Il saluto del primo cittadino alladiese

«Ad Agliè – ricorda il sindaco Marco Succio – ci raccontò la sua esperienza nella ricerca dei legami tra musica e vino, illustrando con competenza e passione il suo progetto di “affinamento armonico” attraverso frequenze musicali. Non si trattava di una suggestione poetica, ma di un lavoro basato su studi accurati e su una visione lungimirante: la musica – come la vite – è fatta di equilibrio, ritmo, struttura, vibrazione. Il metodo di cui ci parlò si basa sull’idea che anche il vino possa essere “ascoltatore”, e che l’armonia tra le note possa influire sull’evoluzione della materia, esaltandone le qualità organolettiche. Il suo discorso unì il rigore scientifico all’arte. Ricordo di averlo sentito ancora ai primi di aprile, quando osai chiedergli un aiuto per la nostra corsa a diventare “Borgo dei Borghi”. Mi rispose con grande disponibilità che ci avrebbe votati e che avrebbe divulgato il messaggio a tutti i suoi amici piemontesi».

Il ricordo di chi lo portò per la prima volta sul territorio

Un lutto che tocca da vicino anche l’assessora Loredana Dolce, che grazie all’associazione «Discepoli di Escoffier» era riuscita a portarlo alla celebre manifestazione enogastronomica alladiese. «Una notizia che lascia senza fiato. Lo contattai personalmente perché aveva fondato “Musikè”, la prima cantina che affina il vino con la musica. A “Calici”, però, portò le “Cantine Post dal Vin”, ospite di quell’anno, con cui aveva collaborato. Non volle nulla in cambio: arrivò soltanto con la voglia di scoprire il territorio condividendo con noi la sua cultura immensa. Il primo ricordo che porto con me è legato a una cena: mise il bicchiere sopra il suo telefonino, da cui proveniva la musica, e il vino cambiò profumo, migliorandosi. Il secondo episodio è più intimo: lo vidi stanco e mi disse che aveva bisogno di meditare. Così lo portai in Comune lasciandolo chiuso, da solo, nella sala degli assessori. Volevo chiedergli di tornare, ma purtroppo non ho fatto in tempo».