Polemiche

Cava a San Bernardo, “smascherato il grande bluff”

Il Comitato di quartiere chiede lumi sulle omissioni emerse nell'iter per il rinnovo dell'autorizzazione

Cava a San Bernardo, “smascherato il grande bluff”

Cava a San Bernardo, “smascherato il grande bluff” dell’Amministrazione comunale di Ivrea.

Cava a San Bernardo

Non si placano le polemiche sulla cava a San Bernardo, dopo il rinnovo dell’autorizzazione alla Cogeis rilasciato all’inizio di novembre dalla Città Metropolitana. Il Comitato di quartiere consultando gli atti protocollati dal Comune ha “smascherato il grande bluff”. Ossia: “Dalla lettura dei documenti ufficiali appare evidente che il Comune di Ivrea ed i suoi Uffici abbiamo sempre e solo mandato pareri favorevoli al rinnovo della cava a dispetto delle dichiarazioni pubbliche e della deliberazioni del Consiglio comunale”, sostengono dal Comitato.

La Città Metropolitana

Come evidenziano dal Comitato del quartiere, dalla lettura della Determinazione Dirigenziale di rinnovo dell’autorizzazione si legge testualmente:
“Con nota prot. CM n. 164731 del 25/09/2025 la Città metropolitana, con riferimento alla documentazione trasmessa con prot. CM n. 149417 del 02/09/2025, ha richiesto agli Enti partecipanti alla Conferenza dei Servizi di inviare eventuali osservazioni o pareri, qualora fossero ritenuti necessari ad integrazione dei pareri già espressi. A seguito della nota citata non sono pervenute dagli Enti interessati ulteriori note o pareri”.

Smascherato il “grande bluff”

Il rinnovo della cava in mezzo alle case a San Bernardo, a ragione del Comitato, è stato assunto a “dispetto delle chiare e reiterate opposizioni della comunità, ignorando le drammatiche conseguenze ambientali, sanitarie e sulla viabilità”. Scoprendo la verità, il Comitato di quartiere si è detto incredulo e sconcertato nel venire a sapere che dal Comune non sarebbero mai stati trasmessi atti  formali di contrarietà al progetto. E non sarebbe mai stato inoltrato nemmeno l’Ordine del Giorno per dichiarare “l’inopportunità  al rinnovo dell’autorizzazione” approvato in Consiglio comunale a maggio impegnando Sindaco e Giunta a “… riportare in tutte le sedi opportune, la posizione espressa”. Per il Comitato “è inammissibile che un atto formale e unitario di tale importanza politica non sia mai stato formalmente trasmesso alla Città Metropolitana. Un’omissione di tale portata, che di fatto vanifica la volontà espressa dal Consiglio comunale e, con essa, la volontà della cittadinanza, rappresenta un atto di inammissibile leggerezza istituzionale, se non qualcosa di peggio”.

Le richieste del Comitato

Di fronte all’inaccettabile inerzia amministrativa, il Comitato richiede risposte al sindaco e alla giunta di Matteo Chiantore. Risposte non solo al Comitato, ma all’intero Consiglio comunale e alla cittadinanza di San Bernardo, “chiarendo se la Delibera del Consiglio comunale 44 del 26 maggio 2025 sia stata trasmessa ufficialmente, considerato che non risulta richiamata nella Determina Dirigenziale di autorizzazione di rinnovo”. Ed anche: “Quali iniziative formali e sostanziali siano state intraprese tra maggio 2025 e la data di autorizzazione, in ottemperanza al chiaro mandato ricevuto dal Consiglio. Quali azioni immediate e concrete l’Amministrazione intenda porre in essere per rendere di fatto inefficace il provvedimento di rinnovo, tenuto conto che, a valle della decisione di Città Metropolitana, ogni strumento utile a bloccare la cava ricade ormai esclusivamente nelle competenze e nelle responsabilità del Comune”, concludono dal Comitato No Cava.