Mobilitazione

Crisi Konecta, chiesta l’apertura di un tavolo sulla grave situazione occupazionale

Il deputato eporediese Alessandro Giglio Vigna (Lega) ha presentato un'interrogazione parlamentare e inviato una lettera al Prefetto di Torino.

Crisi Konecta, chiesta l’apertura di un tavolo sulla grave situazione occupazionale
Crisi Konecta, chiesta l’apertura di un tavolo sulla grave situazione occupazionale.

Crisi Konecta

Sulla crisi Konecta è stata chiesta l’apertura di un tavolo per la grave situazione occupazionale coinvolgendo azienda, sindacati e istituzioni competenti, per individuare soluzioni condivise e tutelare famiglie, lavoratori e l’economia locale. Il deputato eporediese Alessandro Giglio Vigna (Lega) oggi, venerdì 12 dicembre 2025,  ha inviato una lettera al Prefetto di Torino. La richiesta arriva dopo l’annuncio dell’azienda sulla chiusura anche della sede di Ivrea (oltre ad Asti) entro giugno 2026, con conseguente trasferimento delle attività a Torino. Il territorio eporediese perderebbe così circa 700 posti di lavoro. E segue all’appello lanciato dai lavoratori e dalle lavoratrici eporediesi in una lettera.

La situazione occupazionale

“La decisione coinvolge oltre 700 dipendenti, molti dei quali con contratti part-time, per i quali gli spostamenti quotidiani verso Torino risultano insostenibili – commenta l’onorevole della Lega – Le rappresentanze sindacali hanno segnalato la mancanza di soluzioni alternative e il rischio concreto di un impatto negativo sull’indotto locale, con possibili ripercussioni economiche e sociali significative per il territorio. Confido nella sensibilità della Prefettura e nella sua attenzione ai temi della coesione sociale e della tutela dei lavoratori”, ha sottolineato Giglio Vigna, che resta disponibile per ogni utile confronto.

L’interrogazione parlamentare

Accogliendo l’appello dei lavoratori e delle lavoratrici Konecta, in questi giorni lanciato in una lettera condivisa anche dalle istituzioni locali, il deputato eporediese ha già  presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.  “La chiusura delle sedi di Ivrea e Asti — afferma Giglio Vigna — rappresenta una scelta inaccettabile e miope, che ignora completamente la realtà economica e sociale locale. È ancora più grave che l’azienda non abbia offerto alcuna alternativa concreta: né una riorganizzazione su più sedi, né un utilizzo strutturale dello smartworking, né piani di riconversione.  Ho chiesto al Governo di intervenire con forza e tempestività — conclude — perché difendere questi lavoratori significa difendere il tessuto produttivo, il reddito delle famiglie e la dignità di due territori”.